Recensione ‘Saltblood. Sangue salmastro’

di Francesca De Tores – edito Ne/oN Libri

TITOLO: Saltblood. Sangue salmastro

AUTORE: Francesca De Tores

CASA EDITRICE: Ne/oN Libri

GENERE: storico romanzato , autoconclusivo

PAG: 362

DATA PUBBLICAZIONE: 04 settembre 2024

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Recensione di Manu di Saltblood. Sangue salmastro

Con questa recensione, diamo il via a quella che speriamo diventi una lunga collaborazione con la nuova casa editrice parte della Edizioni e/o, fondata da due vecchie conoscenze della Oscar Vault, la Ne/oN.

Questa prima lettura è stato un affascinante viaggio nella vita di una donna, realmente vissuta, quasi un  romanzo d’avventura. Se avete letto (o visto Black Sails) di pirati, è facile che molti nomi presenti non vi risulteranno proprio ignoti.

Mary è il nome con cui nasce ma per consentire alla madre di continuare a prendere il denaro del figlio morto, ne prende il nome e, da quel momento diventa Mark. La sua parte femminile viene messa in un angolino del suo cervello e così va avanti per molti anni.

Sempre come Mark va a lavorare al servizio di una vedova, almeno fino a quando, sempre sotto mentite spoglie, sceglie di lasciare il lavoro, con grande disappunto della madre e si imbarca come marinaio per Sua Maestà britannica.

La vita a bordo della nave non è certo facile, perché è circondata da uomini che non sono damerini, ma Mary è da sempre abituata a nascondere la sua vera persona, così con qualche stratagemma e un po’ di fortuna, riesce a instaurare un buon rapporto con il Capitano e la sua ciurma pur con qualche difficoltà.

La guerra impazza e per Mark è diventato normale fare la sua parte, sia in mare sia a terra. È difficile fare amicizia ma lei oramai si è ambientata anche se a volte sente il bisogno di essere se stessa tanto che qualcuno se ne accorge e la convince a lasciare la Marina per accasarsi.

Tra un matrimonio finito, un richiamo del mare a cui non riesce a dire di no, scoprirà cose di se stessa che non sapeva e finisce addirittura per diventare pirata, fino alla fine dei suoi giorni.

Ricorda che la mia vita non mi ha mai abituata a ricevere quello che desidero: e io sono diventata brava a trovare la felicità dove posso. Siamo di nuovo in mare, di nuovo pirati. Se ho l’amicizia di Anne, e niente di più, non è cosa da poco, giacché la sua amicizia è tanto generosa quanto ogni altra parte di lei. Né disdegno l’amicizia di Jack. fine cit.

Un romanzo che mi ha conquistata, nonostante non sia stato proprio come me lo aspettavo all’inizio, ovvero un po’ più incentrato sulla parte piratesca e la sua amicizia affettuosa con Anne, per capirci.

La prima parte ci fa conoscere una bimba costretta a mentire ai nonni, a comportarsi come il fratellino morto di malattia. È abituata a essere Mark, la sua stessa madre l’ha costretta a recitare una parte tanto che con la crescita, non sa più chi è davvero e questo si riflette anche nelle sue relazioni affettive.

Una ragazza e poi giovane donna che si permette dopo molti anni di essere Mary, mentre infuria la battaglia, tra un raro momento di quiete e la paura di perdere la vita, sente un legame profondo con un suo collega e decide di lasciare la divisa per fare la moglie. Peccato che il destino non sia mai dalla sua parte.

Una donna coraggiosa, si abitua in fretta, se la sa cavare e ha imparato a sue spese ad alzare le mani se necessario. Leale, schietta, empatica quando serve, non ha mai avuto l’affetto di una madre, non sa cosa significhi avere una famiglia e lei stessa pur provandoci fallisce.

Ho trovato molto belle le parti introspettive, anche se forse la prima un po’ ripetitiva nel concetto che non si può permettere di essere Mary ma solo Mark e che per la madre sarà sempre è solo la sostituta del figlio morto.

Dopo che si arruola nella Marina invece le cose iniziano a essere più intriganti. La sua vita con la ciurma, le battaglie, il cameratismo, le inevitabili inimicizie, i sotterfugi per non farsi scoprire, l’emozione che prova per l’uomo che ha amato, la connessione che sente per Anne, una vita emozionante seppur breve.

Come dicevo in apertura, mi aspettavo un romanzo più avventuroso, meno ripetitivo in certi concetti, ma nonostante ciò è una lettura affascinante che mi ha fatto viaggiare attraverso la voce di una donna che ne ha passate davvero tante, alla ricerca di se stessa e di una felicità che le è stata negata sin dal principio.

Ringrazio davvero la CE per la copia arc. Ora dopo tutto questo parlare di pirati forse riguardo una serie TV che mi era piaciuta tanto. Provate a indovinare il titolo.

Quattro stelle

La copia Arc è stata gentilmente concessa dalla CE

4 stelle

Trama Saltblood. Sangue salmastro

Cresciuta all’ombra del fratellastro morto di cui è costretta a portare il nome, Mary impara presto a mantenere il segreto rappresentato dal suo corpo. Quando l’Inghilterra entra in guerra, Mary vede nel conflitto una via di fuga da una sorte già segnata, e si arruola nella Royal Navy per conoscere il mondo e assaporare un po’ di libertà. 

L’ineludibile richiamo del mare sancisce il suo destino, e dopo essere stata fanciulla, ragazzo, marinaio, soldato e moglie, Mary potrà diventare chi è forse sempre stata: una pirata, parte della ciurma di Calico Jack Rackham e affiancata dalla temeraria Anne Bonny, di cui è amica e amante. 

Ispirato alla vera storia di Mary Read, SALTBLOOD è ricostruzione storica e romanzo d’avventura, storia d’amore e Bildungsroman che parla dei limiti del corpo, del genere e di quello che siamo e osiamo immaginare di diventare.

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