Recensione “Tutta colpa del capo”

di Holly Renee – Edito da Triskell Edizioni

TITOLO: Tutta colpa del capo

AUTORE: Holly Renee

CASA EDITRICE: Triskell Edizioni

GENERE: Romance contemporaneo F/M

SERIE: Rock Bottom #2, autoconclusivo

PAG: 221

DATA PUBBLICAZIONE: 03 agosto 2022

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Recensione di Manu di Tutta colpa del capo

Continua la seria Rock Bottom, dopo Kennedy e Tucker, è ora di conoscere meglio Sophie e Jase, la sorellina di Tucker e il suo migliore amico.

Sophie ha una cotta per Jase da molto tempo, la sera del diciottesimo compleanno cerca di conquistarlo ma l’arrivo del fratello fa fuggire Jase e la ragazza da quel momento ha iniziato ad odiarlo.

Sono passati cinque anni, i due si vedono di rado, Sophie ha finito l’università ma non trova lavoro così torna a casa e tramite il fratello, come ultima spiaggia, chiede un colloquio per l’azienda di architettura dove Jase è un pezzo grosso.

Ottiene il lavoro e i primi giorni tra i due c’è un po’ di tensione, non si sono mai chiariti, Sophie ignora che Jase avesse dei sentimenti per lei già ai tempi, eppure ha preferito non perdere l’affetto e la stima di Tucker, una delle poche persone per lui importanti.

Jase è convinto di poter gestire la giovane Moore, ma mentre la ditta è occupata ad aggiudicarsi un grosso progetto lavorativo, le cose tra i due si fanno sempre più confuse, che entrambi stiano negando l’evidenza?

«Non è proprio una regola. È che nessuna mi è mai piaciuta così tanto da portarla qui.»

«Jase Hale.» Mi misi una mano sul cuore. «Sono lusingata.»

Lui alzò gli occhi al cielo, con una risata a fior di labbra. «Ecco, ora ti monti la testa.»

«Non posso farci niente se sono il meglio che tu abbia mai avuto.» Gli feci un sorriso provocante e ingurgitai un altro boccone. «È buonissima.» Indicai la pasta con la forchetta. «Dove hai imparato a cucinare?»

«È stata una necessità.» Fece spallucce. «Mio padre non era un granché come cuoco.» 

Due protagonisti davvero piacevoli. Anche se il passato in fondo li ha portati ad allontanarsi per un po’, hanno sempre avuto un forte legame che nel presente riprende lentamente da dove si era interrotto.

Sophie mi è piaciuta, una ragazza determinata a trovare un lavoro, anche se questo vuol dire ritrovare un passato lasciato sospeso. Ha studiato, si è laureata, è una giovane architetto che vuole solo trovare il suo posto nel mondo.

Jase ha finalmente voce in capitolo, un uomo determinato, leale che per paura della reazione dell’amico, ha soffocato i suoi sentimenti per Sophie, forse ai tempi non era certo pronto per una relazione, diciamolo.

Una storia davvero godibile, divorata in poche ore. Ho apprezzato il doppio punto di vista, mi sono piaciute le incursioni di parenti e amici. Come non citare il capo della società che insieme alla moglie ci ha visto molto più lungo dei protagonisti.

Se cercate una storia carina, con personaggi simpatici, situazioni divertenti, un po’ di odio-amore, ma soprattutto lo stile leggero e con poco dramma dell’autrice, non dovete farvelo sfuggire, io sono già pronta per la prossima coppia.

Quattro stelle e mezzo.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

4,5 stelle

Trama Tutta colpa del capo

Come rovinarsi la vita in tre passi? Semplicissimo.

Primo: finire il college senza nessuna prospettiva di lavoro all’orizzonte.

Secondo: tornare a vivere a casa dei genitori perché, purtroppo, niente lavoro significa niente soldi.

Terzo: dimenticarsi di stalkerare sui social il ragazzo che ti ha spezzato il cuore prima di accettare un lavoro in una cittadina con una popolazione inferiore a quella di un festino del college il mercoledì sera.

Dovrei licenziarmi, ma vivere per sempre dai miei non mi sembra un gran progetto di vita.

Jase Hale è il ragazzo d’oro. Il nostro titolare pensa che abbia talento da vendere. La receptionist gli riserva più sorrisetti ammiccanti e prodotti da forno di quanto si possa considerare normale per una donna che potrebbe avere l’età della madre.

Io cerco di evitarlo a tutti i costi, lui e quel suo fascino innegabile.

Jase fa di tutto per farmi impazzire.

Ogni incontro mi lascia in preda alle vertigini.

Ogni sorrisetto mi manda lo stomaco in subbuglio.

Do per scontato che mi stia prendendo in giro, che sia tutta una provocazione, come sempre, ma quando mi solleva sulla scrivania e mi zittisce premendo le labbra sulle mie, mi ritrovo più confusa che mai.

Non mi importa se sta cercando di dimostrarmi che mi sbaglio. Non esiste che io mi faccia spezzare il cuore dallo stesso stronzo per ben due volte.

Ha già sprecato la sua occasione, e io non ho nessuna intenzione di finire nei guai, anche perché sarebbe tutta colpa del mio capo.

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