Recensione ‘Vento di scirocco’

di Chiara D’Agosto – edito da Lux Lab

data pub: 22/01/2020

TITOLO: Vento di scirocco

AUTORE: Chiara D’Agosto

CASA EDITRICE: Lux Lab

PAGINE: 441

GENERE: Romance contemporaneo MM

SERIE: Stand Alone

DATA PUBBLICAZIONE: 22 gennaio 2020

KINDLE UNLIMITED

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recensione di kayler

Recensione di vento di scirocco di Chiara D’Agosto

I protagonisti di questo libro apparentemente non hanno nulla in comune se non la città in cui vivono: Palermo.
Lo scirocco domina la loro quotidianità rendendo le albe intense e opprimenti, l’atmosfera è a tratti irrespirabile e ostile, il rosso tinteggia gli edifici trascinandoti in scenari remoti e potenzialmente fatali.

Manfredi ha trascorso gli ultimi sei anni della sua vita in galera, tornare alla libertà è un percorso arduo e faticoso.
La sensazione di essere ospite, nella vita dei familiari che ha deluso con le sue scelte scellerate, è un fardello faticoso da portare.
Le mura di casa si trasformano in una nuova prigione, è impensabile dichiararsi e recare un ulteriore dolore alla propria famiglia, riuscire a superare le sue paure e i suoi limiti; il quartiere Zen in cui è cresciuto e che in passato gli ha dato un’effimera sicurezza lo rende irrequieto e insicuro.

Leandro è appena uscito da un periodo di riabilitazione per una dipendenza da droghe, per otto anni la sua vita è stata caratterizzata da una realtà fallace e al tempo stesso atroce, l’illusione di una “felicità chimica” ha scandito ogni suo successo e insuccesso.
Apparentemente il suo stato sociale gli avrebbe dovuto aprire le strade verso un successo facile: madre medico, padre avvocato, sicurezza economica, supporto incondizionato da parte della propria famiglia, ma invece le circostanze lo hanno portato su un terreno irto di ostacoli.
Abituato a mentire e a raggirare la realtà non sarà facile per lui aprirsi e mettere a nudo i propri sentimenti e desideri, l’opportunità di essere amato nonostante tutto è una chimera che è sempre più reale e raggiungibile.

Il rapporto fra Manfredi e Leandro è caratterizzato da ostacoli che sembrano insormontabili, ma le strade da percorrere sono solo apparentemente impercorribili, il desiderio di un futuro migliore può fare la differenza.
I personaggi secondari arricchiscono la trama aiutando a delineare in maniera approfondita le difficoltà e i timori che i protagonisti devono affrontare quotidianamente.

Dopo un libro così corposo mi aspettavo un finale diverso, mi auguro che a breve uscirà una novella o un libro breve, nel mio immaginario gli eventi porteranno i protagonisti verso un epilogo di crescita non solo personale ma anche nel rapporto di coppia.

Lo stile dell’autrice è diretto e d’impatto, a tratti ruvido e graffiante, la sensazione è quella di essere catapultata tra le strade di Palermo.
Non conoscendo il dialetto siciliano, se da una parte le numerose citazioni in parlermitano hanno reso il racconto fedele alla realtà descritta, dall’altra mi hanno messa in difficoltà rendendo il testo a tratti ostico per una neofita di questo dialetto, le note a piè pagina mi hanno aiutato a comprendere le sfumature del gergo, ma sono davvero numerose.

Una lettura caldamente consigliata, un libro intenso e coinvolgente, pur non amando particolarmente le ambientazioni italiane Chiara D’Agosto ha colpito nel segno regalandoci una trama originale e d’impatto.

“Tutti vogliamo essere amati per quello che siamo, anche se facciamo schifo. E io ho bisogno di te”

La storia di Manfredi e Leandro ti colpisce, stordisce e segna come poche sanno fare.

4 stelline e mezzo per me

La copia ARC è stata gentilmente fornita dalla CE

TRAMA:


Manfredi non ha idea di cosa fare della sua vita. Ha passato gli ultimi sei anni in galera e ora che ne è fuori non riesce a trovare un modo per ricominciare davvero. Tutto gli rema contro: la sua famiglia, che lo incolpa di tutto, specialmente sua sorella. Il lavoro, in cui si ritrova costretto e il suo vecchio quartiere. È facilissimo ritrovarsi di nuovo nella sua prigione personale, fatta di dovere, famiglia, colpa. Quando incontra Leandro, lui è tutto quello che Manfredi non ha mai osato essere e non potrà mai essere. Istruito, borghese, sfacciato e irresistibile, non è difficile per Manfredi iniziare a credere all’amore a prima vista.

Leandro è stanco ed è annoiato. È annoiato dalla vita, e lo è da un bel po’. Combatte con i suoi demoni ormai da anni e il suo ultimo viaggetto in rehab non è di sicuro iniziato benissimo, anche se questa volta ha deciso: ci deve almeno provare a rimanere pulito, ha già causato troppo dolore. Ma non è facile cambiare quando per tutta la vita non hai amato altro che l’autodistruzione, soprattutto se sei uno stupido egoista e viziato.
E se là fuori ci fosse invece un bravo ragazzo che non lo consideri così inutile come lui pensa di essere?

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