Recensione ‘Delay of Game’

di Melissa Pratelli – Self Publishing

TITOLO: Delay of Game

AUTORE: Melissa Pratelli

CASA EDITRICE: Self Publishing

GENERE: sport romance Mf

PAGINE: 437

DATA PUBBLICAZIONE: 21 settembre 2023

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DISPONIBILE CON KINDLE UNLIMITED

recensione di anya

Recensione Delay of Game

Già in Misconduct avevo adocchiato la papabile coppia John e Brooke e lasciatemi dire a gran voce che Melissa è stata strepitosa nello sviluppare il trope Hate to love.

John è il portiere dei Pioneers, migliore amico del capitano De Luca (Misconduct) fidanzato con Laney.
Migliore amica di quest’ultima è proprio Brooke, un personaggio tosto e determinato, senza peli sulla lingua e disinibita.

Il protagonista maschile ha una cotta per lei fin dal liceo, lei lo odia.
Ma non ci è dato sapere il perché fino allo sviluppo del romanzo.

Ho amato i battibecchi e vi confesso che il plot twist mi ha spiazzata, non me lo aspettavo assolutamente.
La trama è fluida, lo sport fa da contorno senza risultare mai pesante e le scene hot.. è valsa decisamente la pena aspettare l’esplosione di J.J e la sua Tigre.

La scrittura della Pratelli è come sempre incalzante e avvincente e Delay of Game ne è la conferma.

Se amate l’hockey, gli slowburn e lo Spicy Ve lo consiglio assolutamente.

5 stelline per me.. aspettando il prossimo Pioneer che sospetto sia Landon.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dall’autrice

Trama Delay of Game

«Tu mi incasini il cervello, John Whitman.»
«Benvenuta nel mio mondo, Brooke.»


Ho poche certezze nella mia vita: la prima è l’hockey, la seconda è la mia squadra, la terza è che Brooke Delgado mi odia.
È un bel problema, perché io sono pazzo di lei fin dal liceo, e non ho la minima idea delle ragioni del suo astio nei miei confronti.
Il mio nome è John Whitman e sono il portiere dei Denver Pioneers, i campioni nazionali di hockey universitario. Non amo i drammi, ma le questioni in sospeso mi infastidiscono ancora di più e Brooke è un’enorme questione in sospeso. Un ritardo nel gioco che mi tiene bloccato in una partita senza fine, togliendomi la possibilità di andare avanti.
E io ho tutta l’intenzione di fare a pezzi questa impasse.

Non ho mai gradito gli sportivi, soprattutto i giocatori di hockey. Sono degli idioti gradassi e io ho cose più importanti di dischetti e classifiche a cui pensare. Tipo il mio futuro, quello che traballa sin dal giorno in cui mia madre si è ammalata.
John Whitman è il re dei gradassi e non me ne fregherebbe niente di lui se solo non sapessi ciò che ha fatto. Ho promesso di tenere la bocca chiusa, ma non posso tollerare la sua presenza, né intendo farlo. Peccato che mi capiti sempre tra i piedi e che non abbia alcuna intenzione di lasciarmi perdere.
Se è lo scontro che cerca, allora lo avrà. Perché, se c’è una cosa che odio più dei bugiardi, sono i codardi.

ROMANZO AUTOCONCLUSIVO

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