Recensione “L’agenzia: Venezia”

di Daniela Barisone & Juls SK Vernet – Lux Lab

Data pub.: 07/03/2020

TITOLO: L’agenzia: Venezia

AUTORE: Daniela Barisone & Juls SK Vernet

CASA EDITRICE: Lux Lab

GENERE: paranormal romance M/M, contemporaneo

SERIE: Soglie instabili Vol. 2

PAG: 457

DATA PUBBLICAZIONE: 7 marzo 2020

KINDLE UNLIMITED

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recensione a cura di silvia m.

Recensione L’agenzia: Venezia

Se c’è una cosa che amo e che mi affascina è l’originalità. Cose a cui nessuno pensa, al di fuori di qualsiasi schema o immaginario, questa serie ha colpito il segno riempiendo un vuoto che secondo me è gravoso nel mondo degli mm.

Ancora una volta le autrici ci trasportano nel mondo delle agenzie cioè istituzioni segrete che ci proteggono da eventi paranormali che si manifestano nelle varie città.
Gli agenti intervengono in caso di soglie che si aprono su altri mondi, difendendo i cittadini da pericoli soprannaturali cercando di tenere il più possibile segreto il tutto.

Siamo a Venezia, Marco Vianello lavora come capo della sicurezza presso l’agenzia della città, il suo impegno principale è quello di difendere l’ingresso all’agenzia situato in piazza San Marco, evitando che turisti o autoctoni ci finiscano dentro.
È un uomo solido, divorziato e con un figlio, che ha una cotta per il giovane Sebastiano, capo chimico della stessa agenzia.

Sebastiano Zanet è un genio nel suo lavoro, affidabile e concreto, ma un vero e proprio disastro in ambito sentimentale, i suoi rapporti con gli altri sono da sempre timidi ed esitanti, le sue esperienze con gli uomini sono pari a zero.
Ha una cotta, non contraccambiata a suo parere, per il bel Marco che ogni giorno si presenta in laboratorio per parlare con la sua collega.

Durante un’emergenza i due rimangono finalmente da soli e Marco riesce a chiarire il malinteso, dichiarandosi interessato.
Da qui nasce una relazione che posso definire solo che assolutamente bollente.

Sarebbe troppo facile se tutto finisse qui, invece ci mettono lo zampino soglie che interrompono sul più bello, guardiani impertinenti, vecchi e amati amici già visti nel primo libro (ne sono stata davvero felice), un’apocalisse che invade Venezia e la stravolge completamente. Seguiamo col fiato sospeso il susseguirsi costante di colpi di scena, con la speranza che ogni cosa si risolva per il meglio.

Come il primo libro ci sono accenni di dialetto che mi hanno divertita, mi hanno intrigata le menzioni a film, libri e giochi che conosco, soprattutto al castello errante di Howl anime e libro che amo particolarmente.

A mio parere più romantico del primo, senza essere assolutamente melenso, i protagonisti mi sono davvero piaciuti, le interazioni sono dolci e sensuali, le scene hot sono favolose, il giovane e inesperto Sebastiano si trasforma in una macchina del sesso instancabile!! Buona l’introspezione e anche nell’insieme delle mille cose che compaiono nel libro, le autrici sono riuscite a dare spessore ad ogni personaggio che viene coinvolto negli eventi.

Non vedo l’ora di vedere quale sarà la prossima città che sceglieranno le nostre autrici! Consigliato

In conclusione sono 4,5 stelle per me.

La serie Soglie instabili è formata da:

  1. L’agenzia: Milanolink recensione
  2. L’agenzia: Venezia

La copia ARC è stata gentilmente offerta della CE

Trama

La cosa interessante dell’Agenzia, nonostante non esista e nessuno sappia cosa sia, è che ha le stesse dinamiche di un qualsiasi ufficio del mondo. Tutto nasce, cresce e muore nell’Agenzia, dalla carriera alle amicizie. E anche le relazioni.
Marco Vianello è il Capo della Sicurezza della serenissima Agenzia Venezia ed è alle prese con il suo particolare rituale di corteggiamento per il Capo Chimico Sebastiano Zanet, fatto di caramelle al miele.

Tra le calli di Venezia, passeggiate sul ponte killer Calatrava, strani alberghi diurni spuntati dal niente e vecchie conoscenze in visita nuziale, la relazione tra Marco e Seba sembra procedere verso il meglio.
Quello che non si aspettano, è che la loro realtà venga ribaltata all’improvviso da un’invasione nemica e distrutta per sempre.
O forse no.

Ding. Ding. Ding. Diiiiing. Diiiiing. Diiiiing. Ding. Ding. Ding.

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