Recensione “Una vita normale”

di Diana D.P. – Edito da Triskell Edizioni

TITOLO: Una vita normale

AUTORE: Diana D.P.

CASA EDITRICE: Triskell Edizioni

GENERE: Romance MM Contemporaneo, Autoconclusivo

SERIE: Time #5

PAGINE: 350

DATA PUBBLICAZIONE: 17 giugno 2022

LINK ACQUISTO

recensione di Skye

Recensione di Una vita normale

Aspettavo la storia di Kevin e Noah dal primo istante in cui li ho incontrati nel libro precedente. Sapevo che la loro sarebbe stata una storia sofferta e bellissima, Diana non mi ha affatto deluso, perché ho adorato ogni parola e ogni singolo momento di questo romanzo.

Se avete letto il volume precedente, sapete che tra i due c’è un rapporto decisamente scoppiettante, fatto di frecciatine e litigi, ma che nasconde qualcosa di più.


Il mio personale tormento si limitò a lanciarmi uno sguardo disgustato e a darmi le spalle; Julia tornò a sedersi alla sua scrivania e Anne non perse l’occasione per sussurrarmi: «Dagli tregua, una volta tanto.» Era facile per loro, ma non per me. Io non riuscivo nemmeno più a respirare.


Onestamente non voglio rivelarvi altro, poiché l’intreccio, che ho amato molto e che è stata un turbinio d’emozioni, va scoperto pian piano – se ci riuscirete… io ho divorato il libro! – assaporando ogni momento e vivendo attraverso i racconti e i ricordi di Kevin la loro storia che affonda le sue radici in un passato comune… ma qui mi fermo.

Noah Cooper: l’origine e la fine di tutti i miei problemi personali. Ogni volta che lo vedevo mi si induriva l’uccello e odiavo a morte quella sensazione. Non era l’unico gay nella nostra scuola, ma era senz’altro quello che adorava farlo notare e non gliene fregava un cazzo delle opinioni degli altri.[…] Mi ero convinto che sarebbe passata, che non c’era motivo di sentirsi in ansia per Noah Cooper e che il fatto che lo trovassi attraente non avesse niente a che vedere con la mia eterosessualità.

Devo dire che, pur avendo solo il Pov di Kevin, il libro non ha sofferto di “buchi” narrativi o di carenza di spessore nella caratterizzazione dei protagonisti, che ho trovato molto approfondita.

Ho apprezzato ritrovare tutti i personaggi del libro precedente, così come ho amato tantissimo il rapporto che si crea tra Russ e Kevin. Un rapporto davvero unico di fiducia e stima reciproca, condita da tanto sarcasmo e prese in giro.
L’autrice è riuscita a trattare un tema importante come l’omofobia interiorizzata e non in un modo esemplare.


Ero gay, pertanto ero già una delusione per loro e non volevo che si sentissero delusi anche dalle mie scelte accademiche. Desideravo, come qualunque figlio, la loro approvazione e le mie naturali inclinazioni non me l’avrebbero mai portata, così preferivo sacrificare le scelte scolastiche, piuttosto che percepire biasimo sui loro volti.

Ho sofferto con Kevin, anche se a volte avrei voluto dargli una scrollata, ma grazie al cielo c’era Russ che lo faceva, io sarei stata meno delicata!
Lo stile è scorrevole e fluido, l’intreccio è appassionante mai piatto, con risate, amore e angst che avvolgono ogni pagina.

Che dire, sono un po’ triste di lasciare i ragazzi di questa serie, che mi hanno davvero rapito il cuore con le loro storie struggenti. Quindi non posso che consigliarvi la storia di Kevin e Noah, soprattutto in questo mese tanto speciale per la comunità Lgbt+, e vi raccomando di recuperare tutti i libri di questa serie, se non l’avete ancora letti, perché ne vale sicuramente la pena.
Per me, 4 stelle e mezzo.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

4,5 stelle

Trama Una vita normale

Kevin Graves è un grafico giovane ma già molto insofferente e a disagio con se stesso. Lavora per una grossa agenzia pubblicitaria di Los Angeles e la sua divisione è composta da cinque persone. Ha dei buoni rapporti con tutti, eccetto che con Noah Cooper, un collega coetaneo che non potrebbe essere più diverso da lui.

Kevin è intollerante e sarcastico nei suoi confronti, appare quasi disgustato dalla personalità di Noah e infastidito dal fatto che non faccia niente per nascondere la propria omosessualità. Noah, dal canto suo, sembra perfettamente a proprio agio e non perde occasione per flirtare e divertirsi; non sempre però riesce a ignorare le pessime battute di Kevin.

I loro battibecchi raggiungono, a volte, livelli così eccessivi che persino il calmo e maturo team leader, Patrick Foley, finisce per spazientirsi e posizionare le loro scrivanie ai lati opposti dell’ufficio. Forse è arrivato il momento di trasferire Kevin in un’altra divisione, lontano da Noah. Ma è quello che Kevin desidera?

Si può davvero trovare un equilibrio se non si è onesti con se stessi e con le persone che sostengono di amarci?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.