Recensione “Wabi sabi – La bellezza delle cose imperfette”

di Valentina Pangallo – Edito da Triskell Edizioni

Data pub.: 23/11/2020

TITOLO: Wabi sabi – La bellezza delle cose imperfette

AUTORE: Valentina Pangallo

CASA EDITRICE: Triskell edizioni

GENERE: Storico MM

SERIE: Stand Alone

PAGINE: 186

DATA PUBBLICAZIONE: 23 novembre 2020

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recensione di Skye

Recensione Wabi sabi – La bellezza delle cose imperfette

Questo romanzo narra la storia di Ryuu, anche meglio conosciuto nell’hanamachi della città di Edo come Maimi-san il taikomochi. Ed è proprio così che lui si vede: come un bellissimo guscio vuoto, qualcosa di rotto, nient’ altro che la più famosa e compiacente prostituta dell’hanamachi.

È così che passa le sue giornate: soddisfacendo i suoi clienti e indossando una maschera di indifferenza che gli serve a celare la rabbia e la vergogna che prova.

Sarà durante una cena del suo più devoto e ossessivo cliente che Ryuu conosce Kazu-san, un samurai senza padrone che da poco si è unito alle schiere di Jori-dono.

«Sono sempre stato un uomo dalle convinzioni salde,» continuò il samurai errante. «Ho sempre avuto ben chiaro cosa volessi, a cosa aspirassi. Era così prima di stanotte, prima di incontrare te.» «Vi confondo, Kazu-san?»
«No, di più: tu mi sconvolgi.»

Tra i due l’attrazione è forte ma, mentre il samurai vuole dare un nome agli sconvolgimenti che Ryuu porta al suo animo, quest’ultimo cerca caparbiamente di rifuggire a qualsiasi emozione Kazu-san gli provochi. Ma i Kami,ovvero gli Dei, hanno in serbo ancora sofferenze per il povero Ryuu, che dovrà rivoluzionare ancra una volta la sua vita. Riuscirà Kazu-san a far breccia nel gelido cuore di Ryuu? Potranno due uomini spezzati ricostruirsi insieme?

«Ryuu, non comprendi che anche io sono rotto? Sono un guerriero solcato da un’infinità di crepe, proprio come te. Non capisci che, forse , restare uniti è il solo modo per ripararci?»

Ho trovato questo libro molto bello. L’autrice è riuscita, in poche pagine, a raccontare una storia ricca di sfumature e sentimenti.

L’introspezione del protagonista Ryuu, tramite il suo POV che domina l’intera narrazione, è davvero ben riuscita tanto da farmi entrare in grande empatia con lui, riuscendo a provare la sua profonda sofferenza.

«Non comprendi?» domandò Ryuu in un gemito. «Io sono rotto, sono… Sono niente di più che una cosa imperfetta.»[…]«Sei tu che non comprendi, Ryuu,» gli sorrise. «C’è bellezza nelle cose imperfette.»

La trama è scorrevole e lo stile molto fluido, tutto risulta perfettamente costruito e anche il registro lessicale è assolutamente consono alla scelta del periodo storico e alla cultura che ci viene narrata.

Ottimo è l’editing, vi ho trovato grande cura così come ha apprezzato davvero molto le note a piè pagina che spiegano in modo impeccabile molte terminologie della cultura giapponese. Stupenda e particolare la cover.

Non leggo molto spesso MM storici, ma devo dire che questo l’ho trovato molto bello e particolare, forse perché ero incuriosita dalla cultura giapponese che ne fa da sfondo, ma lo consiglio vivamente perché, anche se un po’ sofferto, è una ottima lettura.

Per me, 4 stelle e mezzo.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

4,5 stelle

Trama Wabi sabi – La bellezza delle cose imperfette

Nella ridente città di Edo del periodo Tokugawa, Ryuu vive nell’hanamachi del piacere, in una okiya, e si prostituisce per vivere. Il suo aspetto bellissimo nasconde un’anima tormentata e frammentata di emozioni negative che lo rendono apatico e apparentemente incurante di tutto, persino della crudeltà e della violenza che vengono riversate su di lui. 

Ryuu sopporta in stoico silenzio gli abusi verbali della sua okaasan e il disprezzo delle sue compagne, nonché gli epiteti dei clienti, che gli vengono gettati addosso per nascondere le pulsioni che la sua procacità stimola in loro. Ma tutto cambia quando le attenzioni del suo cliente principale diventano morbose, annichilendolo e portandolo all’esasperazione e, soprattutto, quando una bambina traumatizzata e un samurai disonorato entrano nella sua vita. Chi è, poi, questo rōnin? E cosa vuole da lui? È, davvero, solo curioso? 

Costretto a scegliere tra la vita che conosce e una dolorosa rinascita, Ryuu rischia di lasciarsi affogare nei rimpianti e nella solitudine, sebbene ci sia una mano grande e calda pronta ad afferrarlo. Riuscirà, un uomo così imperfetto, a trovare la pace?

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