Recensione “La casa delle voci”

di Donato Carrisi – Edito da Longanesi

Data pub.: 2/12/19

TITOLO: La casa delle voci

AUTORE: Donato Carrisi

CASA EDITRICE: Longanesi

GENERE: Thriller, Narrativa, Suspense

SERIE: Stand Alone

PAGINE: 264

DATA USCITA: 2 dicembre 2019

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recensione a cura di silvia m.

Recensione La casa delle voci

Pietro Gerber, uomo, marito, padre, psicologo ipnotista di bambini.  

Ama la sua vita, ha un ricordo doloroso del padre, ma vive la sua esistenza in modo sereno. 

Fino a quando Hanna Hall non irrompe nella sua quotidianità e non ne scuote le fondamenta. Donna strana, enigmatica, sciatta e sfrontata, viene presa in carico da Pietro convinto da una collega americana che gli presenta il caso.

Dapprima dubbioso, quando Pietro inizia le sedute con Hanna queste non vanno proprio come dovrebbero e ben presto si trova coinvolto in qualcosa di inaspettato e straniante che mette a repentaglio la sua sicurezza e quella della sua famiglia. Dovrebbe mollare, vorrebbe farlo, ma il fascino e il mistero che avvolgono la storia di Hanna hanno su di lui una presa saldissima. 

Riuscirà a venire a capo dell’enigma che è questa donna ?    

Ci ho messo un po’ a decidermi a leggere questa storia, un po’ perché ci sono di mezzo dei bambini, un po’ perché dalle altre recensioni sembrava davvero inquietante.. Beh, in effetti lo è. 

Pietro è travolto dagli eventi e da Hanna, che è molto di più di quello che la sua misera apparenza dà a vedere. Ogni riga riesce sia ad affamarti che a saziarti dandoti spunti chiarificatori, ma anche indizi di nuovi misteri. 

La cosa che rende più avvincente il tutto è la parte psicologica, trattata in modo eccelso, dalla quale vieni risucchiata e risputata in un limbo quasi onirico. Durante la lettura mi sono sentita rimescolare e poi ricomporre in qualcosa di diverso, proprio come il protagonista che, dopo pochi giorni, si sentiva come proiettato in una realtà alternativa, piena di coincidenze improbabili e parole pesanti come macigni. 

L’unico punto che mi ha lasciato un po’ perplessa è il finale, che avrei preferito più chiarificatore. 

Colpi di scena continui dosati con magistrale sapienza, tensione sempre alta (tanto che ho dovuto smettere di leggere diverse volte), e una magnifica penna che rende la lettura fluida e armoniosa, sono le caratteristiche che fanno di questa storia uno dei più bei thriller psicologici letti ultimamente. 

Consigliato 

5 stelle per me

Trama La casa delle voci

Gli estranei sono il pericolo. Fidati soltanto di mamma e papà.

Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini. Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l’addormentatore di bambini.

Ma quando riceve una telefonata dall’altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un’adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un’illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber.

Hanna è un’adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l’assassina è proprio lei.Leggi meno

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