Recensione “Requiem d’inverno”

di Krisha Skies – Edito da Words Edizioni

TITOLO: Requiem d’inverno – Libro I

AUTORE: Krisha Skies

CASA EDITRICE: Words Edizioni

GENERE: Fantasy, Romance F/M

SERIE: Requiem d’inverno

PAG: 493

DATA PUBBLICAZIONE: 13 Novembre 2021

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DISPONIBILE CON KINDLE UNLIMITED

Recensione Requiem d’inverno

Lenora è una giovane donna molto bella con un potere particolare. Lei è un Obolo, ovvero accompagna nell’aldilà i defunti e una volta giunti dall’altra parte, libera le loro anime dopo aver pagato la traversata a un giudice dell’Ade. Oltre ad avere questo compito così importante, nonché faticoso fisicamente e mentalmente, vive la sua vita con la madre e il fratello, Julian, al quale è tanto legata e affezionata.

Oramai è praticamente una donna e dovrebbe iniziare a pensare al suo futuro, essendo abituata agli agi che il denaro della famiglia le dà. Dopo una traversata particolarmente faticosa e sconvolgente, la madre le comunica di aver ricevuto una proposta dal Duca di Burdak per poterla corteggiare e Lenora, rassegnata a una vita e a un matrimonio senza amore, acconsente.

«Sono io che ti ho chiamata.» «Voi?» Ho la voce ormai fievole, un esile sussurro che si spezza sul suo respiro, profumato di narcisi. «Sì. Condividi con me il tuo soffio vitale, piccola umana. Salvami.» Avverto i battiti del cuore accelerare, mentre morbide labbra scarlatte mi sfiorano la bocca, cominciando a penetrare nella mia anima per suggerne la forza vitale. Quando lui sfila la mano dalla mia per togliermi la maschera – l’unica protezione contro il potere dei giudici dell’Ade – resto immobile, incapace di oppormi. Senza più alcuna difesa, sento che la vita sta lasciando rapida il mio corpo, che si accascia tra le braccia dello sconosciuto.

Il potere di Lenora cresce sempre più con il passare del tempo e il suo incontro, durante una traversata, con il Sommo Giudice dell’Ade la scuote fin nel profondo. Sono molti i sentimenti contrastanti che la sommergono: l’amore infinito per il fratello, la paura e l’incertezza di rivedere quel Giudice bellissimo, ma terrificante, e infine indifferenza verso quel Duca, che seppur di bell’aspetto, è un noto libertino.

Questa è solo la punta dell’iceberg di ciò che è Requiem d’inverno, poiché la storia che narra il primo romanzo di questa dilogia è tanto articolata e ricca di elementi interessanti. La scrittura di Krisha Skies è molto bella, fluida e coinvolgente, rapisce il lettore e lo trascina al fianco di Lenora per vivere con lei le sue avventure ed emozioni.

Non appena ho visto l’uscita di questo libro, da grande amante del mito in generale, ero curiosa di scoprirne ogni segreto e avevo perciò alte aspettative, che non sono state soddisfatte pienamente. In sé l’intreccio narrativo è particolare, la storia di Lenora è sofferta, emozionante e avventurosa. Un fantasy di grande immaginazione ambientata in un’epoca storica che porta il lettore indietro nel tempo; inoltre, lo studio che vi è dietro la stesura è notevole.

Il mio cuore è ridotto in così tanti frantumi che potrebbe aver anche smesso di battere senza che me ne accorgessi. Potrei essere già morta e, allora, quale sarebbe il posto migliore per me, se non l’Ade?

Nel corso della lettura di Requiem d’inverno, però, non sono entrata in sintonia con Lenora, mi è sembrata un po’ troppo accondiscendente e influenzabile, anche debole di carattere. Spesso avrei voluto gridarle di reagire, di essere se stessa e farsi valere come donna, invece di far scegliere il suo destino alla madre e alla società.

Quella stessa società complessa che la ammira como Obolo e allo stesso tempo la vuole eliminare proprio per il suo potere, o che le impone regole ferree a cui sottostare. In aggiunta, personalmente, avrei fatto anche a meno del Duca di Burdak, personaggio viscido e meschino, visto che vi è già molta carne al fuoco.

Al contrario ho adorato Acheron e Vanth, creature divine e splendide, affascinanti e misteriose, davvero personaggi ben fatti, ai quali trovo sia stato dato poco spazio. Penso sia giusto precisare anche il fatto che Lenora e Julian (fratello e sorella) sono innamorati l’uno dell’altra, quindi è presente del Forbidden, nonostante la relazione non venga approfondita. Vi è inoltre una scena di tentato stupro e scene di violenza, pertanto lo consiglio ad un pubblico consapevole.

In generale, Requiem d’inverno risulta una lettura particolare e diversa dal classico Romance, essendo un Fantasy con ambientazione storica con quel tocco di mito degli Inferi. Il mondo creato dall’autrice è interessante e curioso, saprà trascinarvi in questi luoghi misteriosi e affascinanti.
4 stelline per me.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

4 stelle

Trama Requiem d’inverno

Lei è un Obolo, il migliore di tutti.

Lui è il Dio degli Inferi.

«Ti ho dato il tuo primo bacio. L’unico che non ricorderai.»

Lenora ha tutto ciò che potrebbe desiderare: è giovane, bella, ricca, anche se sprovvista di titolo nobiliare. Eppure, la sua vita non è come quella delle altre fanciulle dell’alta società della Repubblica. Il profumo inebriante dei narcisi, le maschere di pizzo, i raffinati balli aristocratici nascondono misteri legati alla morte e alla sorte dell’anima.

Misteri noti solo a quelle come lei: gli Oboli, donne nate con il dono di poter aprire varchi tra il mondo dei vivi e quello dei morti. In una società in cui il denaro può comprare un posto nei Campi Fioriti dell’oltretomba, dietro lauti compensi Lenora presta i suoi servigi a facoltosi borghesi e a influenti aristocratici, protetta dall’irruente fratello maggiore Julian e desiderata dal perverso Duca di Burdak.

Durante una delle traversate oltre la soglia dell’Ade, però, qualcosa sembra andare storto: la giovane incappa nel sovrano dell’oltretomba, l’affascinante e pericoloso Sommo Giudice Acheron. Ma cosa lega Lenora e Acheron? E quando lei ne implorerà l’aiuto, cosa pretenderà in cambio il Dio dei Morti?

Requiem d'inverno

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