Recensione “Victorian Solstice”

di Federica Soprani & Vittoria Corella -edito da Dark Zone Edizioni

Data pub.: 10/09/2019

TITOLO: Victorian Solstice

AUTORE: Federica Soprani & Vittoria Corella

CASA EDITRICE: Dark Zone Edizioni

GENERE: Mystery MM, storico, dark

SERIE: Victorian Solstice Vol.1

PAG: 308

DATA PUBBLICAZIONE: 10 settembre 2019

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recensione a cura di silvia m.

Recensione Victorian Solstice

Leggere questo romanzo è stato come aprire un vaso di Pandora e lasciare che tutti i mali ne venissero fuori. Jericho Marmaduke Shelmardine, medium di professione, il male lo conosce bene. Nella sua vita l’ha visto sotto molteplici forme, ha sofferto, amato e perso. Una perdita devastante di un amore totalizzante. Quando incontra l’investigatore di Scotland Yard, Jonas Marlowe, l’apatia che lo fa andare avanti a malapena si affievolisce, la curiosità per quell’uomo così prodigo lo scuote dal suo torpore.

Jonas invece è diffidente, il suo compito è quello di dissuadere il bel medium dal curiosare nei casi della polizia, ma Jericho stravolge le sue certezze e si ritrova a collaborarci assieme. Anche Jonas ha subìto un grave lutto che l’ha segnato profondamente, ma servire la legge, aiutare i più deboli, punire i colpevoli, lo aiuta a superare il dolore. Lavorare fianco a fianco su vari casi li avvicina, si trovano a proprio agio come amici e colleghi. La presenza di Jonas nella vita di Jericho diventa conforto, la disperazione e la voglia di morire si ritirano in un angolino nascosto della sua mente, senza essere più pressante, senza togliergli più il respiro. Jonas lo accoglie con la sua presenza discreta, con il suo candore irreprensibile, un cavaliere nato per aiutare e proteggere.

Non era tutto. Jonas sapeva che il medium gli avrebbe rivelato man mano ciò che gli occorreva sapere. A volte era un procedimento snervante, ma ormai aveva imparato a conoscerlo, e se a Jericho piaceva tanto fare il misterioso, reggergli il gioco non gli costava nulla.

Anche se le interazioni tra i due sembrano poco romantiche, in realtà nascondono fiducia, rispetto e complicità reciproca sin dal primo incontro. Io che sono ben poco amante di svenevoli parole melense, mi sono crogiolata in questa riservatezza del tutto inglese. Devo comunque specificare che tra i protagonisti l’intimità fisica, in questo volume, è quasi inesistente.

Jericho avvertì lo sguardo di Jonas ancora su di sé, attento, premuroso. Forse era solo grazie a lui, se non era ancora crollato. Perché se gli era accanto, non poteva andare poi così male. Jonas che scacciava i fantasmi del passato, con la sua semplice presenza.

L’introspezione dei protagonisti è buona, qui e là compaiono dei flash back molto intriganti su scene del passato che chiariscono dinamiche che al lettore sono ignote. Poche pagine bastano per dare una più che gradita visione di quello che sfiora il pensiero dei protagonisti. Sono presenti anche brevi POV di alcuni personaggi, piccoli squarci che affascinano e atterriscono contemporaneamente.

Sicuramente le storie non sono leggere, anzi, impressa in ogni racconto troverete una grande dose di Dark, aggressioni, morte e sofferenza. Preparatevi a perversione, scene macabre, violenza (anche carnale) della più sudicia e orribile, anche nei confronti degli essere più innocenti. Uno dei racconti, in particolare, mi ha richiamato alla mente un film visto tanti anni fa: 2022 i sopravvissuti. Mentre leggevo queste pagine ho provato lo stesso stordimento e orrore, ma anche quell’attrazione che si prova verso l’oscuro.

Sono rimasta sia sconvolta che affascinata da quanto le autrici hanno saputo scavare nelle perversioni umane, inventare quanto di più macabro e truculento possa esistere. È raro trovare storie originali che coinvolgano il lettore, ma queste, ognuna a suo modo, sono riuscite decisamente nell’intento.
Lodevole l’evidente cura dei particolari, cosa per nulla scontata e sempre graditissima in un romanzo storico.
Una Londra realistica ma al contempo visionaria, ricca di ambientazioni cupe, che nascondono segreti raccapriccianti, luoghi misteriosi, personaggi fascinosi.
Ero decisa a fare dei brevi riassunti dei vari racconti, ma sinceramente credo che sia meglio lasciare al lettore la sorpresa di ogni accattivante particolare.

Se non siete avvezzi e siete sensibili verso i temi sopra esposti, probabilmente questa non è la lettura più adatta a voi. Se invece siete temerari e volete affrontarla, fatelo con la mente aperta: aspettatevi di tutto, perché in queste pagine tutto può accadere.

A breve leggerò il secondo volume un po’ intimorita, ma anche estremamente curiosa di scoprire cosa ci hanno riservato queste talentose autrici, Federica Soprani e Vittoria Corella.

4,5 stelle per me

La copia ARC è stata gentilmente offerta della CE

4,5 stelle

Trama Victorian Solstice

Londra 1890: Babele, Gran Forno, Inferno e Paradiso.
Capitale del Mondo Occidentale. Dai fasti di Buckingham Palace al Popolo del Sottosuolo, passando per lo sfavillante mondo della potente borghesia in ascesa. Delitti, intrighi, passioni, amore e morte. Il Crepuscolo di un’epoca, l’agonia del Lungo Ottocento che ha ormai perso la sua innocenza.
Jericho è un medium dei bei salotti. Jonas un investigatore che non crede nel paranormale.
Nella Londra Vittoriana l’Uomo Nero esiste davvero. I Mostri sono reali e hanno fame.
Per sconfiggerli ci vuole coraggio, follia e un pizzico di disperazione.
Dai bordelli per ricchi annoiati ai misteri della Londra sotterranea, dalla casa del vizio più pericolosa del West End, agli orrori di Whitechapel, un viaggio da incubo che parte dai sobborghi più infimi per salire su, fino a sfiorare la Corona D’Inghilterra.
Una detective story vittoriana oscura e sensuale.

2 Risposte a “Recensione “Victorian Solstice””

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