Recensione “Eco dall’inferno”

di Manuela Fanti – Edito da Words Edizioni

TITOLO: Eco dall’inferno

AUTORE: Manuela Fanti

CASA EDITRICE: Words Edizioni

GENERE: thriller, paranormal, horror
autoconclusivo

PAG: 356

DATA PUBBLICAZIONE: 22 gennaio 2022

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DISPONIBILE CON KINDLE UNLIMITE

Recensione di Manu di Eco dall’inferno

Ho letto con estremo piacere questo libro, ma vi anticipo e suggerisco di non leggerlo prima di andare a dormire, potrebbe turbare il vostro riposo.

Una storia davvero accattivante, che segue tre piani temporali diversi, alternando sapientemente il periodo della seconda guerra mondiale, gli anni 70 e l’anno 2007, quello che rappresenta il presente.

Clara è una ragazza che durante una pattinata sul lago ghiacciato inizia a vedere e sentire cose difficili da spiegare. Nonostante la leggenda che circonda da anni il piccolo paese di Grenze, nessuno è disposto a credere che lei vede volti disperati in fondo al lago, voci che le chiedono aiuto e giustizia, suoni inquietanti quando è a casa.

Anno 1943, la giovane Agathe è diventata la madre superiora di un convento isolato vicino al lago di Grenze, all’arrivo dei nazisti che vogliono trasformare quel luogo in un posto per degli esperimenti sui gemelli ebrei prelevati dai campi di concentramento. La donna, che già non era esempio di carità cristiana, trova il modo di non venire eliminata, anzi con la complicità del colonnello assegnato viene a capo delle sperimentazioni, oltre ad intrecciare una relazione con l’uomo.

Nel 2007, ritroviamo Clara oramai una donna divorziata, mamma della piccola Anna, una adorabile bambina con cui torna a vivere a Grenze, a casa dei genitori. La storia si ripete, ora è Anna a sentire voci, vedere cose che non ci sono o che non si spiegano e sentire rumori inquientanti. 

Anna, da subito, lega con Claus, il figlio di Carl, il poliziotto locale che negli anni ’70 era innamorato di Clara, ma che non avava creduto alla sua storia, finendo per perderla.

Nessuno avrebbe mai compreso che alla follia non bastava solo la realtà per nutrirsi, o solo la mente in cui perdersi. La follia di quella storia nasceva dall’essere umano che torturava altri esseri umani, dal male che è conseguenza del bene, dall’ombra che è conseguenza della luce, dalla menzogna che è conseguenza della verità. Dalla morte che è conseguenza della vita. fine cit

Come ogni buon thriller, con la trama sono andata anche troppo oltre, ma non vi ho svelato nulla di tutto quello che succede, credetemi. Suggerisco questa lettura a persone che non siano impressionabili: ci sono alcune scene ambientate durante le sperimentazioni, davvero orribili, molto più agghiaccianti della parte paranormal, che abbraccia tutta la storia.

Confesso di non aver letto neanche un capitolo prima di andare a dormire, conoscendomi avrei davvero faticato a prender sonno. Se amate le storie dove nulla è come sembra e le spiegazioni non sempre sono tangibili, dove ci sono maledizioni, spettri, fantasmi che chiedono giustizia, è davvero la storia che fa per voi.

In conclusione, ho amato molto come l’autrice ha “viaggiato” tra passato e presente, il modo in cui ha alternato il racconto tra i vari personaggi che animano la storia, da Clara, ad Agathe, da Carl, al commissario Hoffman, da Ada e Arthur i genitori di Clara, fino ai piccoli Anna e Claus. Ecco forse sugli ultimi due ho un piccolo appunto da fare sull’intraprendenza che non hanno neanche i tanti adulti presenti, ma davvero una piccolezza.

Ringrazio davvero di cuore la CE per questa storia.

5 stelle per me!

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama Eco dall’inferno

Sono la prigioniera K317, codice completo KRB10317, e sono considerata una cavia. 
Il giorno che mi hanno portata al campo con mia madre e mio fratello è stato l’ultimo in cui li ho visti.

Si narra che dal lago di Grenze, durante le notti di luna piena, le anime urlanti di bambini che lo infestano risalgano sino alla cima della torre, generando un sentiero di orme insanguinate. Quando d’inverno la superficie si congela, restano invece imprigionate e attendono di incrociare uno sguardo a cui trasmettere il proprio tormento. È solo una leggenda, ma quando Clara Steiner cade mentre pattina sul lago ghiacciato, inizia per lei un incubo fatto di voci, lamenti e flashback improvvisi che condurrà alla scoperta di un cadavere. Il male, però, affonda le sue radici nel passato, viaggia nel tempo come un’eco lontana, sino ad arrivare al 1945 e agli esperimenti compiuti dai nazisti, in una storia che serba colpi di scena dalla prima all’ultima pagina.

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