Recensione “Rebound”

di L.A. Witt – Self Publishing

Data pub.: 17/03/2020

TITOLO: Rebound

AUTORE: L.A. Witt

CASA EDITRICE: Self Publishing

GENERE: Romance contemporaneo MM, sport, autoconclusivo

SERIE: Hockey Arcobaleno Vol. 1

PAG: 326

DATA PUBBLICAZIONE: 17 marzo 2020

DISPONIBILE CON KU

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recensione a cura di silvia m.

Recensione Rebound

I libri che trattano di maltrattamenti mi fanno sempre un po’ di timore.
Non è certamente facile vedere una persona subire angherie di tutti i tipi, vedere l’umiliazione e la rassegnazione che si infiltrano nella sua vita.
Questo libro della Witt riesce a trovare un buon equilibrio, primo perché comincia con la rottura del giocatore di hockey Asher con il suo partner violento, secondo perché quello che viene descritto è solo il ricordo succinto degli eventi più traumatici.

Riprendendo la trama: troviamo l’agente di polizia Geoff che interviene proprio durante il litigio scatenato dalla rottura di Asher con il suo fidanzato.
Geoff è un uomo più grande con due figli adolescenti e una ex moglie fantastica che lo appoggia e con cui ha mantenuto una buona amicizia.
Geoff ha sempre ammirato Asher quando lo vedeva in televisione e trovarselo così vicino non cambia le cose, anzi, l’attrazione è ancora più intensa.

Il suo istinto gli dice che l’ex di Asher non è una persona che molli facilmente la preda, e offre la sua protezione ad Asher che l’accetta volentieri.
Da subito l’achimia tra i due è presente ma bloccata dai problemi che entrambi hanno nelle proprie vite.
Geoff infatti ha rotto da poco una lunga relazione con un uomo manipolatore che i suoi figli adoravano, non se la sente di farsi coinvolgere da altri, Asher è chiaramente appena uscito da una relazione fisicamente e mentalmente abusiva.
Ma l’attrazione è troppa ed è impossibile rimanere separati.

Era l’ultimo uomo al mondo che avrei immaginato di aver come partner. E speravo che fosse l’ultimo partner che avrei mai avuto.

Ho apprezzato tantissimo i pov di entrambi, descritte in modo approfondito e più che credibile le emozioni di Asher: la sua alienazione nel passare da un rapporto con un uomo abusivo a uno con un uomo calmo e sereno, la sua continua insicurezza e la ricerca costante di approvazione , il suo aspettarsi sempre il peggio da ogni situazione nonostante Geoff non si fosse mai dimostrato un uomo violento.

I personaggi che contornano i protagonisti sono ben delineati e apprezzabili.
Qualche refuso che non disturba la lettura e il carattere indeciso di Geoff che fa tribolare un po’ il povero Asher sono le uniche pecche che ho trovato durante la lettura.
Bello e soddisfacente il finale a distanza di due anni, consigliato.

4 stelle per me

La serie hockey arcobaleno è composta da :

  1. Rebound
  2. Assist (inedito in Italia)
  3. Shot in goal (inedito in Italia)
4 stelle

Trama Rebound

Un padre single quarantenne, una star dell’hockey di poco più di vent’anni, e un sacco di casini. Cosa potrebbe andare storto?

L’agente Geoff Logan ha già abbastanza problemi. Il suo stipendio da poliziotto e la pensione da Marines non sono sufficienti per sbarcare il lunario. Ha ferite di guerra e demoni che non hanno intenzione di andarsene. I suoi figli adolescenti sono, beh, degli adolescenti, e sono furiosi perché ha lasciato il fidanzato che adoravano. Non gliene va bene una.

L’attaccante dei Seattle Snowhawks, Asher Crowe, ha tutto. Una paga a sei zeri. Una villa vicino al lago. Una relazione stabile e amorevole con un ragazzo stupendo. Almeno, è quello che il mondo crede. Fra le mura di casa, sta vivendo l’inferno e, quando finalmente trova il coraggio di lasciarlo, il suo ragazzo rifiuta di accettare la fine della loro relazione.

Una chiamata alla polizia, e le strade di Geoff e Asher si incrociano. Ma la scintilla che scocca fra loro è una semplice questione di attrazione? Spiriti affini? O solo una coppia di cuori solitari alla ricerca di una distrazione eccitante?

E, anche se non fosse solo attrazione fisica, esiste davvero un futuro per due uomini che appartengono a mondi tanto diversi, soprattutto quando il passato torna a bussare alla porta?

Avvertenze: violenza domestica, stress post-traumatico

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