Recensione ”Trappola a Boscolungo”

di Laura Costantini e Loredana Falcone – Edito da Nua Edizioni

TITOLO: Trappola a Boscolungo

AUTORE: Laura Costantini e Loredana Falcone

CASA EDITRICE: Nua Edizioni

SERIE: Stand alone

GENERE: Giallo

PAGINE: 290 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 febbraio 2022

PREZZO: 3,74 formato ebook, 16,50 formato cartaceo.

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Recensione di Niji di Trappola a Boscolungo

Definirei questo romanzo “corale” perché tutti i personaggi sono comprimari che si rincorrono tra le splendide stanze di un castello molto antico, situato a Boscolungo – sull’appennino tosco-emiliano – nella speranza di raggiungere un obiettivo ambitissimo, nonostante siano scettici fin dall’inizio. Se c’è un vero protagonista, probabilmente è Giacomo Leopardi, il poeta di Recanati che ha ispirato ogni traccia della singolare caccia al tesoro cui sono costretti – sebbene in apparenza volontariamente – Melania, Guglielmo, Clarissa e Niccolò, i quattro eredi di Bartolomeo Zoldan che, anche da morto, non cessa di avere influenza e potere su di loro.

Lo stile narrativo è quello del giallo classico e la storia scorre in modo così coinvolgente che ho atteso con piacere lo sviluppo finale.

Tutti i personaggi, nessuno escluso, sono antipatici e pieni di difetti. Ognuno di essi nasconde qualcosa, ma lo fa in maniera così maldestra che ti ritrovi a empatizzare più con il “Grande Fratello” che li tiene sotto controllo che con loro. Nel corso di un paio di settimane cercheranno alleanze, rompendole immediatamente dopo; proveranno a intralciarsi senza mai riuscirci davvero; litigheranno e si detesteranno, senza però arrivare a odiarsi o a cercare di farsi del male; avranno paure legittime e saranno travolti da sentimenti contrastanti.

Più volte mi sono ritrovata a sperare che nessuno di loro la spuntasse perché, in effetti, nessuno di loro lo meriterebbe.

Tuttavia, nonostante la debolezza – che li rende prima di tutto reali e umani – alla resa dei conti credo rappresentino la famiglia, nell’accezione più ampia del termine e che, incredibilmente, sarà quella a essere difesa fino in fondo.

L’ambientazione è pittoresca, ben studiata ed è lo sfondo ideale per l’intera vicenda. A essere onesta, ho apprezzato che fossero i luoghi e, in un certo senso, la scenografia a essere meglio descritte rispetto alle caratteristiche fisiche dei personaggi – meno dettagliate – perché, in una storia come questa, ciò che conta è il carattere dei protagonisti, più che i loro dettagli estetici.

Ho trovato il finale forse un po’ teatrale ma, considerando che per buona parte della lettura ho avuto la sensazione di avere fra le mani il copione di un film, non credo sia un reale difetto.

Per me 4 stelle. 

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

4 stelle

Trama Trappola a Boscolungo

Bartolomeo Zoldan ha sempre avuto un crudele senso dell’umorismo. Approfittando del castello di Boscolungo, una sua proprietà sull’appennino tosco-emiliano, ha deciso che perfino da morto può giocare un tiro mancino ai propri eredi: costringerli a partecipare a una sorta di caccia al tesoro per aggiudicarsi il pacchetto di maggioranza della Zoldan S.p.A. Dovranno restare in totale isolamento (nessuna comunicazione con l’esterno, nessuna connessione, nessuna auto a disposizione) nel castello e seguire le tracce basate sui versi immortali di Giacomo Leopardi.

Un figlio scapestrato, la vedova del primogenito di Bartolomeo, un figlio illegittimo e la giovane segretaria che il magnate ha sposato segretamente saranno costretti ad allearsi, diffidare, tendersi reciproci trabocchetti per cercare di interpretare tutti gli enigmi e raggiungere il tesoro. Nessuno di loro immagina che il gioco possa diventare qualcosa di ben più pericoloso. E che la posta in gioco possa essere la vita.

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