Recensione “Ho paura di mio figlio”

di Alexandra Petullà – Edito da Sága Edizioni

TITOLO: Ho paura di mio figlio

AUTORE: Alexandra Petullà

CASA EDITRICE: Sága Edizioni

GENERE: Narrativa Horror

PAGINE: 163 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 gennaio 2023

PREZZO: 1,99 € formato ebook, 12,72 € formato cartaceo

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DISPONIBILE CON KINDLE UNLIMITED

Recensione di Niji di Ho paura di mio figlio

Per qualche ragione, i romanzi horror con la presenza di bambini sono sempre molto inquietanti per me. Questo non ha fatto differenza.

Jeanette è una giovane madre che, spinta dallo psichiatra di suo figlio Jakob, inizia a scrivere un diario nel quale racconta tutto ciò che nota di strano nel suo bambino.

Fin dalla nascita, Jakob alterna momenti di assoluta normalità a episodi che sua madre non riesce a spiegare.

Nelle pagine del diario, Jeanette racconta pezzi di quotidianità e situazioni surreali che vedono sempre Jakob come protagonista. Nella maggior parte dei casi, questi episodi avvengono di notte ma, talvolta, anche durante il giorno il bambino manifesta atteggiamenti che Jeanette non riesce a comprendere.

La donna ha un matrimonio fallito alle spalle e il padre del bambino appare distaccato e infantile, nonostante sostenga di amare molto suo figlio.

In un crescendo di momenti inspiegabili e scelte discutibili, alla fine niente è davvero come sembra.

Fin dall’inizio della lettura mi sono ritrovata a cercare di comprendere le decisioni di questa donna, unica voce narrante della vicenda. Dal momento che è lei che racconta la storia si finisce per mettere in discussione ogni sua parola.

A volte appare esuberante come un’adolescente, altre volte spaventata da quello che percepisce in suo figlio e persino in se stessa.

Jakob sembra, fin da subito, un bambino più maturo e consapevole rispetto ai suoi cinque anni e ho avuto la sensazione immediata che ci fosse una sorta di infantile richiesta di aiuto anche da parte di Jeanette e che dare per scontate le sue parole fosse un errore.

Questa costante confusione non mi ha permesso di comprendere del tutto cosa stesse accadendo fino alle pagine finali. Suppongo, però, che fosse proprio questo l’intento dell’autrice ci è riuscita molto bene.

La storia è interessante e la breve trama mi aveva incuriosito molto. Tuttavia, forse la scelta narrativa ha dato all’intero racconto dei toni troppo informali, impedendomi di entrare davvero nella vicenda. I personaggi secondari, a parte Mike e Paul, sono appena tratteggiati e le stesse ambientazioni sono soltanto accennate. Alcune situazioni, dal momento che sono narrate solo dal punto di vista di Jeanette, restano quasi sospese e mi sono chiesta cosa sia realmente accaduto e cosa sia stato solo frutto della visione univoca della donna. Questo è dipeso, credo, dal fatto che il romanzo è narrato sotto forma di diario e il linguaggio, volutamente colloquiale, tende ad abbassare la tensione emotiva. 

Consiglio comunque la lettura di questa storia, perché analizza molti aspetti della psiche umana e, nonostante i risvolti horror, ti porta a riflettere sulla fragilità della mente e ti spinge a domande che spesso preferiamo non porci perché ne temiamo le risposte.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama Ho paura di mio figlio

Si agita nel buio. Invade ogni anfratto della mia mente.

I suoi occhi non sono umani, ne sono sicura.

Risalgono a qualcosa di più antico, qualcosa di non tangibile, qualcosa che parla una lingua diversa.

Qualcosa sta cercando di entrare e il confine tra realtà e incubo si infrange.

Amo mio figlio, ma mi terrorizza… sono sicura che non è ciò che appare.

Un libro oscuro, disperato, dove nulla è ciò che sembra.

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