Recensione “Il gatto che miagolò all’inferno”

di Fabio Maglio – Edito da O.D.E. Edizioni

Il gatto che miagolò all'inferno

TITOLO: Il gatto che miagolò all’inferno

AUTORE: Fabio Maglio

CASA EDITRICE: O.D.E. Edizioni

GENERE: Horror – Suspense – Thriller

SERIE: Stand Alone

PAG: 285

DATA DI USCITA: 10 Gennaio 2024

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Recensione di Il gatto che miagolò all’inferno

Il professor Ettore Giannelli quasi non ci crede quando finalmente riceve la chiamata con la richiesta di coprire la cattedra di letteratura alle scuole medie sull’isola di Uberia. Carico di aspettative e insicurezze, si imbarca in questa nuova avventura e, con il suo bagaglio, raggiunge la casa che sarà il suo alloggio fornitogli dalla scuola.

Sentiva il sangue caldo scorrergli copioso su tutto il corpo per le numerose ferite che bruciavano a contatto con l’acqua salata. Sentiva freddo, sentiva dolore, non riusciva a capire nient’altro. La sua mente si era smarrita e non si sarebbe più ritrovata, sarebbe rimasta per sempre dispersa in quel vortice in cui era stato risucchiato.

La piccola comunità lo accoglie a braccia aperte: gli studenti, la preside Silvia Cambriani e il bidello Luciano. Solo, Ettore affronta le giornate una per volta in un nuovo posto che sente tanto estraneo. Quando iniziano ad accadere eventi curiosi e inizia a sentire rumori inquietanti, di sparizioni e, soprattutto, ad avere incubi inspiegabili, Ettore non sa darsi una spiegazione e tutto ciò che vuole è far luce sulla faccenda. Ma cosa sta realmente accadendo a Uberia? Quali forze inspiegabili stanno agendo sulla comunità, creando terrore e scompiglio?

Quando richiuse la porta alle sue spalle, Ettore provò un forte senso di vertigine e una paura latente che lo portava a diffidare di ogni angolo cieco della casa, come se ci fosse qualcosa in agguato, in quelle ombre. Aveva come l’impressione di essere osservato, spiato in ogni suo movimento.

Incuriosita dalla sinossi di Il gatto che miagolò all’inferno non ho rinunciato a questa stravagante lettura tutta italiana. Un romanzo con un mix di generi: dal thriller e suspense, all’horror e paranormale. Insieme danno vita a un racconto che coinvolge diversi personaggi in un intreccio ben congeniato. Ammetto che alcuni elementi e indizi mi sono apparsi un po’ scontati, ma non è detto che debba essere così per chiunque.

Un terrore intestino fece tremare Ettore, che sentì una fitta allo stomaco. Non potevano essere gli stessi del sogno, non era possibile, anche se in quanto a cose assurde quell’isola era in lizza per vincere il Nobel.

Ho trovato piacevole la scrittura di Fabio Maglio. La sua penna ha creato una storia ricca di avvenimenti e molto articolata, anche se in alcuni momenti ho faticato a ricordare i vari nomi dei personaggi che raccontano dal loro punto di vista senza alcun preavviso alternandosi nei vari capitoli del libro. Ad ogni modo, ho comunque apprezzato la narrazione in sé. Ideale per trascorrere qualche ora in compagnia di un horror – thriller che tiene il lettore con il fiato sospeso e lo invita a proseguire per sciogliere tutti i nodi.
4 stelline per me.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice.

4 stelle

Trama di Il gatto che miagolò all’inferno

Ettore Giannelli è uno dei tanti neolaureati in lettere che pur di lavorare è costretto a trasferirsi a
parecchi chilometri da casa. Quando riceve un’offerta per una cattedra sull’isola di Uberia decide di
accettare. Sull’isola tutto sembra procedere per il meglio fino a quando una tempesta toglie la vita a
due giovani del posto. Da quel momento niente sarà più come prima: una serie di eventi misteriosi
inizierà ad abbattersi sull’isola ed Ettore si troverà suo malgrado coinvolto. Una serie di brutali
omicidi scuote la tranquilla comunità isolana. Chi si cela dietro queste morti? Perché gli incubi di
Ettore sono sempre più realistici e macabri? C’è una forza maligna che opera nell’ombra, ma qual è
il suo vero obiettivo?

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