Recensione ‘La strada verso Jonestown: Jim Jones e il tempio del popolo’

di Jeff Guinn – Edito da Nua Edizioni

TITOLO: La strada verso Jonestown: Jim Jones e il tempio del popolo

AUTORE: Jeff Guinn

CASA EDITRICE: Nua Edizioni

GENERE: Saggio True Crime

SERIE: Autoconclusivo

PAGINE: 779 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 29 settembre 

PREZZO: 5,99 formato ebook, 19 euro copertina flessibile

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Recensione di Niji di La strada verso Jonestown: Jim Jones e il tempio del popolo

La lettura di questa storia è stata difficile sotto molti punti di vista. Tuttavia, è innegabile che la vicenda narrata coinvolga il lettore a vari livelli. Quello emotivo resta senz’altro il più importante.

Jeff Guinn traccia in maniera accurata una delle vicende più controverse e inquietanti della storia americana contemporanea.

In Italia, forse, eccetto fra gli appassionati del genere True Crime, non si parla molto di Jim Jones e del “Tempio del popolo”. Negli Stati Uniti, invece, ancora oggi è motivo di discussione ciò che accadde il 18 novembre 1978, ovvero un suicidio/omicidio collettivo con oltre novecento vittime. Il macabro episodio avvenne a Jonestown, nelle Guyana settentrionale, in un territorio circondato dalla giungla nel quale si erano trasferite oltre mille persone di cittadinanza americana, tutte seguaci di Jim Jones. Avevano fondato un insediamento dove, almeno sulla carta, era stato messo in atto una sorta di “socialismo cristiano”.

La realtà, invece, era molto diversa.

Jim Jones sembrava inattaccabile. Le sue teorie sull’uguaglianza, il suo odio nei confronti del razzismo, le sue idee su una società priva di discriminazioni, avevano raccolto le simpatie di moltissime persone, anche fra i politici.

Tuttavia, alcuni fuoriusciti dal Tempio del Popolo, avevano iniziato a parlare di abusi, sia fisici che sessuali, di costrizioni e di un leader che dava sempre di più segni di squilibrio mentale. I giornalisti dell’epoca iniziarono a indagare su cosa fosse esattamente quella che sembrava a tutti gli effetti una setta. Messo alle strette, Jones decise di trasferire la sua comunità nella Guyana, in un territorio impervio in cui sarebbe stato molto difficile mettere in discussione le sue regole e la sua visione ormai distorta della realtà.

Uno dei membri del Congresso, Leo Ryan, si convinse a visitare l’insediamento. Una delegazione, composta da Ryan e da giornalisti, fotografi e cameraman della NBC raggiunse la cittadina il 14 novembre del 1978. In apparenza, le persone vivevano in una comunità coesa e armoniosa. Il 17 novembre, però, alcuni residenti fecero arrivare dei bigliettini alla delegazione, con richieste di aiuto per fuggire da quel posto.

Il giorno dopo la delegazione arrivò al piccolo aeroporto di Port Kaituma, alcuni membri del Tempio del Popolo li raggiunsero e aprirono il fuoco uccidendo cinque persone, fra le quale lo stesso Leo Ryan.

Quando l’esercito statunitense arrivò a Jonestown si ritrovò davanti a una vera e propria carneficina. Oltre novecento i cadaveri e fra questi molti erano di bambini.

Questo è solo l’atto finale della storia di Jim Jones. L’autore, attraverso un incredibile lavoro di ricerca, ricostruisce passo dopo passo la vita e il pensiero di un uomo che è riuscito a parlare di argomenti tabù in quel periodo, proponendo una società che è quasi impossibile non desiderare. Le sue convinzioni radicate su come segregazione e disparità sociali fossero una piaga, trovano ancora oggi terreno fertile per discussioni importanti.

Guinn non si limita a raccontare gli eventi degli ultimi anni, ma parte dall’infanzia particolare di Jones, in una famiglia che oggi definiremmo quantomeno disfunzionale. La vicenda attraversa oltre cinquant’anni di storia, partendo dagli anni ’30 e ’40, un periodo complicato non solo per gli Stati Uniti ma per il mondo intero. Il fanatismo religioso e il rifugio nella preghiera per tutte le persone emarginate e socialmente deboli, è il terreno in cui il pensiero di Jones trova maggiore spazio.

Ciò che non sfugge è che fin da giovanissimo, Jim Jones era in grado di incantare le persone, riuscendo spesso a trarre vantaggio dal suo talento. Era disposto a imparare dagli altri, a immagazzinare informazioni e tutto questo lo ha portato a diventare un leader che era difficile non ascoltare. Il Tempio del Popolo nasce con l’intento di aiutare il prossimo ed è questo che fa chi si unisce alla causa.

Nel corso del tempo, però, Jones si trasforma in un vero e proprio manipolatore. Un grande oratore, ma egoista e macchinatore, che non si priva di usare violenza e inganno quando le circostanze non lo accontentano.

Attraverso le parole di alcuni dei sopravvissuti alla strage o di membri usciti prima del trasferimento a Jonestown, diventa sempre più chiaro che Jones si sentiva onnipotente e che il suo unico intento era quello di essere seguito sempre e comunque. La strage nella quale finirà questa esperienza, nasce proprio dal non voler accettare la perdita di potere.

Un lavoro, quello di Guinn, davvero eccezionale. Con uno stile fruibile a tutti, ci trascina dentro una vicenda che mette in chiaro quanto la mente umana possa essere fragile e quanto sia difficile uscire da situazioni che diventano un pericolo per noi stessi e per la comunità. Ci racconta di una manipolazione mentale attuata nel corso del tempo, che ha spinto moltissime persone a uccidere persino i propri figli con il cianuro.

La figura di Jim Jones resta sicuramente fra le più contraddittorie della storia contemporanea. Guinn ci offre l’opportunità di averne una visione molto ampia e ci lascia la possibilità di trarre da soli le nostre conclusioni.

Anche stavolta, voglio complimentarmi con la traduzione che non credo sia stata semplice, vista l’incredibile mole del lavoro.

Consiglio, inoltre, di soffermarsi sulle numerose immagini presenti alla fine del libro, perché aggiungono un’idea visiva – sebbene terribile – dell’intera storia.

Imperdibile per gli amanti del genere.

5 stelle

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama La strada verso Jonestown: Jim Jones e il tempio del popolo

La strada verso Jonestown è il libro definitivo su Jim Jones e sugli eventi che hanno portato alla tragedia di Jonestown.

​​​​​​​Negli anni Cinquanta, un giovane ministro di Indianapolis di nome Jim Jones predicava una curiosa miscela di Vangelo e marxismo. La sua congregazione era integrata dal punto di vista razziale e lui era un leader molto apprezzato nel movimento per i diritti civili. A un certo punto, Jones trasferì la sua chiesa, il Tempio del popolo, nel nord della California. Si impegnò nella politica elettorale e presto divenne un leader di spicco della Bay Area.

In questa avvincente narrazione, Jeff Guinn esamina la vita di Jones, dalle sue relazioni extraconiugali, all’uso di droghe e ai modi in cui esercitava finte guarigioni ispirate dalla fede, fino alla difficile decisione di trasferire quasi mille dei suoi seguaci in un insediamento nella giungla della Guyana, in Sud America. Guinn fornisce nuovi sorprendenti dettagli sugli eventi che portarono al giorno fatale del novembre 1978, quando più di novecento persone morirono – tra cui quasi trecento neonati e bambini – dopo aver ricevuto l’ordine di ingerire una bevanda al cianuro.

Guinn ha analizzato migliaia di pagine di fascicoli dell’FBI sul caso, compreso il materiale reso disponibile nel corso della sua ricerca. Si è recato nella città natale di Jones, nell’Indiana, dove ha parlato con persone mai intervistate prima e ha scoperto nuove informazioni dai sopravvissuti. Ha persino visitato il sito di Jonestown con lo stesso pilota che vi volò il giorno in cui il deputato Leo Ryan fu assassinato per ordine di Jones.

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