Recensione ”Mia cara Jane”

di Amalia Frontali – Edito da Words Edizioni

TITOLO: Mia cara Jane

AUTORE: Amalia Frontali

CASA EDITRICE: Words Edizioni

GENERE: Narrativa storica epistolare

PAGINE: 253

DATA DI PUBBLICAZIONE: 6 maggio 2022

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DISPONIBILE CON KINDLE UNILIMTED

Recensione di Niji di Mia cara Jane

Non so da dove cominciare per esprimere le emozioni e i sentimenti che questo romanzo epistolare mi ha suscitato. 

L’autrice ha immaginato una fitta corrispondenza fra Thomas Langlois Lefroy e la giovane Jane. Una corrispondenza che, con molta probabilità, non c’è mai stata, ma che tutte le persone amanti di questa autrice hanno sempre sognato di poter leggere. 

Le lettere cominciano come un attestato di amicizia molto profondo; tuttavia, lentamente le parole mutano, fino a diventare lettere d’amore così intense da strapparti spesso un sospiro.

L’accenno ai romanzi che Jane stava scrivendo, l’utilizzo di frasi liberamente tratte dagli stessi, i consigli stilistici e le critiche, arricchiscono la lettura e, personalmente, le ho apprezzate molto.

Lo stile narrativo è così pertinente al periodo storico che, a un certo punto, cominci a pensare che quelle lettere siano vere, che il giovane Thomas le abbia scritte davvero e che quell’amore, contrastato e imperituro, abbia influenzato anche le caratteristiche dei personaggi che Jane Austen ci ha lasciato.

La ricostruzione di fatti storici realmente accaduti ci trasporta indietro nel tempo e ci fa incontrare Napoleone, Lady Hamilton, i Borboni di Napoli; ci fa assistere alle rivolte irlandesi e alle campagne militari in Italia di Bonaparte.

L’accuratezza con la quale è gestito l’intero romanzo, arricchito da note esplicative che ho particolarmente gradito, danno l’idea di quanto a fondo l’autrice abbia studiato l’argomento, di quanto l’abbia amato e abbia voluto mettere a disposizione di tutti una sua interpretazione dei fatti.

Jane Austen ci ha lasciato sei fra i più grandi romanzi in lingua inglese, personaggi di una profondità e di una bellezza disarmante che ancora oggi ci fanno innamorare e sognare a ogni pagina; il tutto, senza però perdere mai di vista la giusta dose di umorismo, che caratterizza tutte le sue storie.

Ha tracciato personaggi femminili e maschili indimenticabili, circondandoli spesso di soggetti grotteschi e comportamenti frivoli che ci hanno strappato più di una risata.

Sebbene tutti sappiamo che Jane Austen non si è mai sposata e che la frequentazione con il futuro Lord Chief of Justice of Ireland sia durata solo pochi giorni, è bello credere che i loro sentimenti siano stati così profondi.

Alla fine del libro c’è anche un interessantissimo epilogo storico che approfondisce ulteriormente la figura di Thomas Lefroy e che, in qualche modo, contestualizza meglio le ipotesi dell’autrice.

Amalia Frontali è stata in grado di rendere credibile questo carteggio fra i due giovani, attraverso un’attenta analisi di ciò che caratterizzava la socializzazione in quel particolare periodo storico e ci regala una lettura molto romantica, che appassiona e arricchisce la nostra conoscenza di una delle autrici più amate e lette di tutti i tempi.

Ringrazio la Words Edizioni per averci messo a disposizione la copia ARC di questo romanzo che consiglio a tutti quelli che, come me, amano Jane Austen e la grande lezione stilistica e narrativa che ci ha lasciato.

5 stelle 

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama Mia cara Jane

Nel gennaio 1796 Thomas Langlois Lefroy, futuro Capo della Corte Suprema irlandese, e Jane Austen, futura autrice di grandi capolavori della letteratura, entrambi ventenni, si conobbero e si piacquero. A questa innocente attrazione – ci dice la storia – nulla seguì.

Jane non si sposò mai e Tom contrasse un’unione di convenienza, che gli garantì un suocero potente, una ricca dote e la protezione economica di uno zio già molto contrariato da matrimoni indesiderabili in famiglia. Gran parte delle lettere di Jane Austen, dopo la sua morte, fu data alle fiamme dalla sorella Cassandra, per motivi che non sono mai stati veramente chiariti. Qui finisce la verità storica. 

E se, invece, Tom Lefroy, dopo quell’occasionale conoscenza, avesse scritto una lettera a Jane Austen? Se a quella lettera – imprudente e ingiustificabile dalle convenzioni sociali – fosse seguita una vera e propria corrispondenza?

Le lettere di Tom a Jane, che sono pura invenzione letteraria, si incastrano però con minuziosa esattezza con le biografie storiche dei protagonisti: personaggi, luoghi ed eventi sono reali e mostrano che quello che non è mai accaduto sarebbe però stato possibile e plausibile. In un serrato contrappunto fra realtà storica e immaginazione, la trama si dipana fra continui echi delle Lettere austeniane sfuggite alle fiamme, citazioni dei capolavori, precisi riferimenti a viaggi, vicende e personaggi storici.

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