Recensione ‘Moonshot’

di Alessandra Torre – Edito da Hope Edizioni

Recensione di Manu di Moonshot

Grazie a Hope Edizioni torna in Italia un’autrice che non avevo mai incrociato, con una storia che è uno sport romance ma non solo, conosciamo meglio Ty e Chase.

Tyler ha appena perso la mamma e va a vivere con il padre, un campione di baseball che da quel momento in poi diventa l’unica persona su cui fare affidamento, per una bimba di sei anni non è poca cosa.

Ha respirato per un decennio l’atmosfera del baseball, è stata in mezzo ai campioni, ai manager, ai giocatori ordinari, la stampa, tutto il mondo che gira intorno al mondo del padre che ora a diciassette anni è anche il suo, anche se per ora è la raccattapalle.

Ma è anche una bella ragazzina, bionda e occhi azzurri, che da sempre ha una passione e una cotta per Chase Stern, ottimo giovane giocatore con una brillante carriera, peccato che la sua ultima bravata lo fa precipitare dalle stelle alle stalle.

Arrivo nella squadra che ha sempre sognato ma deve rimettere in piedi un’immagine migliore, non basta essere un bravissimo giocatore, se poi ha la fama di rovinafamiglie che va a letto con la moglie del compagno di squadra, tra le altre cose.

Il primo incontro non è dei migliori, ma tra Ty e Chase l’attrazione e il gusto del proibito, va di pari passo con sentimenti più profondi che nessuno è pronto a considerare, meno che meno il papà che vuole solo proteggere la figlia dal playboy.

La storia comunque sembra proseguire almeno fino a quando le incomprensioni e la mancanza di comunicazione ci portano avanti nel tempo dove inizia una seconda parte che non mi sarei mai aspettata.

Lei, con aria algida e un sorriso educato, fece un passo in avanti e tese la mano, mentre sollevava gli occhi lentamente, fissandoli in prossimità del mento, senza proseguire oltre. «Piacere di conoscerla, signor Stern.» Lui le prese la mano nella sua e la strinse, come a voler strizzare fuori da lei una qualche emozione, un guizzo di rabbia, qualsiasi cosa. Ty, però, si limitò a tornare al suo posto, ritirando la mano mentre distoglieva lo sguardo. «Signora Grant, ci siamo già conosciuti» sputò fuori, con un tono di sfida così duro da farla arrestare sul colpo. «Non si ricorda?» Finalmente, lei si voltò e i suoi occhi incontrarono quelli di Chase. Uno sguardo vuoto, privo del calore e del fuoco che ricordava. Aveva desiderato sapere come lei si sentisse riguardo al suo ritorno, ma guardandola negli occhi, d’un tratto, preferì di no.

Questo libro mi è davvero piaciuto moltissimo nonostante un trope che non amo e che non vi anticipo, in qualche modo questo romanzo è un mix di talmente tanti generi che è difficile raccontarlo senza fare spoiler per cui della storia non dirò altro.

I personaggi mi sono piaciuti molto, entrambi hanno i loro pregi e difetti, Ty poi all’inizio della storia è proprio una ragazzina dolce e ingenua che sa anche farsi rispettare ma che non sa gestire i sentimenti e la passione che la lega a Chase.

Il punto di vista di entrambi nella storia, ci permette di conoscerli meglio, di conoscere i loro sentimenti e paure, i rimpianti e le delusioni, nel corso della storia cresceranno entrambi e saranno costratti a prendere decisioni non facili.

C’è anche una seconda parte più romantic suspence che è poi quella più spiazzante, perché non ti aspetti che ad un certo punto la storia per quanto complessa si faccia anche più palpitante e drammatica.

Letto in un paio di giorni, nonostante non sia proprio breve, il pregio è che i capitoli sono tanti ma molto corti, che ti fanno divorare la storia perché vuoi sapere come procede. 

Se cercate una storia ricca di sentimento, passione, il mondo dello sport e tutto quello che ci gira in torno, ci sarà pure un mistero da svelare, cosa aspettate? Leggetelo, io ringrazio davvero la CE per la copia arc e mi segno l’autrice, leggerò sicuramente altro.

Quattro stelle e mezzo.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama Moonshot

L’estate in cui Chase Stern entrò nella mia vita, avevo diciassette anni. Figlia di una leggenda del baseball, gli Yankees erano la mia famiglia, il loro stadio la mia casa, la loro panchina il mio posto di lavoro. La mia attenzione era completamente rivolta al gioco.
All’inizio Chase era solo una distrazione. Una distrazione dall’incredibile sex appeal, che traboccava da ogni centimetro del suo metro e ottanta. Una distrazione che giocava come un dio e si divertiva come un demonio.
Cercai di stargli lontana, ma non ci riuscii.
Tuttavia non fu quello il mio errore più grande.

La squadra iniziò a perdere.
Le donne cominciarono a morire.
E tutto, nel mio mondo perfetto, andò in frantumi.