Recensione “L’Usignolo”

di Aleksandr Voinov – Edito da 44 Raccoons LTD

TITOLO: L’Usignolo

AUTORE: Aleksandr Voinov

CASA EDITRICE: 44 Raccoons LTD

GENERE: Romance Storico MM

PAGINE: 339 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 febbraio 2023

PREZZO: 4,49 formato ebook

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DISPONIBILE CON KINDLE UNLIMITED

Recensione di Niji di L’Usignolo

Mi sono approcciata a questo romanzo sapendo che Voinov conosce bene il periodo di cui racconta. Avevo letto anche “Lame spezzate”, che ha scritto in collaborazione con un’autrice molto conosciuta, L.A. Witt, e mi aveva suscitato tante emozioni.

“L’Usignolo” non ha disatteso le mie aspettative.

Yves Lacroix è un uomo ancora giovane, che cerca di mantenere un profilo basso in una Parigi occupata dai nazisti. Il suo lavoro, tuttavia, non gli consente di passare inosservato. Ben presto si ritrova sotto la protezione dell’Oberst Heinrich von Starck per sopravvivere e mantenere una parvenza di normalità in un mondo in cui di normale non esiste più niente.

In contrapposizione alla sicurezza che il rango di von Starck gli garantisce, arrivano le attenzioni di un semplice soldato tedesco, Falk Harfner. A differenza dell’altro uomo, Falk non ha amici potenti e non conosce che poche parole di francese.

In una realtà irriconoscibile e con le svastiche che sventolano su tutti i luoghi più iconici, Parigi continua a vivere, adattandosi come può all’occupazione del nemico storico più spaventoso e odiato. Cerca di arrangiarsi ma manteniene sempre viva la fiammella che ha fatto della Francia il Paese in cui la libertà non è mai stata sopravvalutata.

Non credo si possa considerare questo libro un romance a tutti gli effetti. Lo è senz’altro nello spirito, ma a parer mio è una storia che va letta cercando di contestualizzarla al periodo di cui racconta.

Un momento davvero complicato per la storia del mondo, in cui tutto ciò che era stato viene spazzato via dalla follia umana. 

Ambientato in una città che sente ancora gli echi dei fasti del passato, ma senza avere più la libertà di essere se stessa. La splendida e allegra Parigi costretta al coprifuoco e alla benevolenza di un invasore deciso a prendersi non solo la Francia, ma tutto il mondo.

Voinov è un esperto di questo periodo storico e lo racconta dando la possibilità al lettore di entrarci dentro e di vivere sulla propria pelle quelle sensazioni di paura e disagio, unite a quelle di attesa e speranza.

Sono riuscita a percepire ogni cambiamento: dalla città costretta a spegnere le luci, fino al momento in cui “La Marsigliese” torna a riecheggiare sugli Champs Elysées.

Yves non è un eroe, non è un soldato, preferisce non dar retta alle notizie e sa di non poter parlare di politica. Si esibisce per un pubblico composto da gente facoltosa e militari tedeschi, che lo acclama per le sue splendide interpretazioni continuando, però, a tenerlo d’occhio.

Talvolta appare disincantato, non cerca l’amore e pensa che la sua musica sia l’unico reale coinvolgimento di cui non potrà mai fare a meno.

Eppure, quel sentimento indesiderato e del quale non sente il bisogno lo travolge lo stesso, all’improvviso, infischiandosene dei rischi che Yves dovrà affrontare.

È una storia che appare reale fin dalle prime pagine e che mi ha appassionata per la bellezza della narrazione che resta semplice, sebbene a tratti poetica per le immagini che evoca.

Ho trovato emozionante e intensa la visione di Parigi che, lentamente, muta e riprende la consapevolezza di chi è e di cosa ha sempre significato per il mondo: libertà, uguaglianza, fratellanza. Pian piano, l’elegante arroganza tedesca cede il passo al nervosismo, alla paura di perdere una guerra che considerava già vinta e questo porta gli invasori a diventare ancora più pericolosi.

La Resistenza serpeggia, attiva e silenziosa, fra le strade di Parigi e, nonostante i bombardamenti, mentre prosegui nella lettura sei consapevole che qualcosa sta cambiando e la temibile Germania sta per essere schiacciata su due fronti.

Ciò che probabilmente apprezzo di più nei romanzi storici di Voinov è la capacità che ha di descrivere la solidarietà anche in uomini che indossano i simboli peggiori della storia umana. Ci racconta, con semplicità e sentimento, che persino laddove sembra impossibile può sopravvivere l’umanità e che non tutti i tedeschi erano davvero nazisti.

È un romanzo così intenso che, forse, avrebbe meritato un finale solo un po’ più lungo, per dare la giusta importanza a tutte le emozioni provate.

Ma è solo un piccolo dettaglio in una storia che parla d’amore e d’istinto di sopravvivenza, con personaggi di grande spessore umano e molto ben caratterizzati.

Una lettura che consiglio a tutti. Nemmeno la guerra impedisce i sentimenti e fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato talvolta il confine è difficile da individuare. L’istinto e il cuore, però, hanno spesso la meglio.

4 stelle e mezzo

La copia Arc è stata gentilmente offerta dall’autore

4,5 stelle

Trama L’Usignolo

Nella Parigi occupata dai nazisti, la maggior parte dei francesi si comporta con cautela. Yves Lacroix, cantante gay di nightclub, invece, finisce sotto i riflettori con ogni sua esibizione. Veterano della disperata difesa francese, sopravvissuto a un campo di prigionia, e noto “degenerato”, sa benissimo di essere un possibile obiettivo dei nazisti. Il suo personaggio pubblico nasconde un cuore ferito e arrabbiato e una terribile paura per sua sorella che milita nelle file della Resistenza.

Malgrado tutto, Yves riesce a salire i gradini della vita notturna parigina fino a diventare un vero divo attirando così l’attenzione, e la protezione, dell’Oberst Heinrich von Starck. A complicare le cose e a minacciare tutto ciò per cui Yves ha lavorato, intervengono la totale adorazione provata per lui dal soldato semplice Falk Harfner e il disprezzo dell’ideologo ariano von Grimmstein, rivale di von Starck, che vede in Yves “qualcosa di giudeo”.

Quando una battuta pericolosa rischia di farlo finire nelle mani della Gestapo, essere il famoso Usignolo di Parigi potrebbe costare a Yves la sua musica. E la sua vita.

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