Recensione “L’arte di respirare”

di TJ Klune – Edito da Triskell Edizioni

TITOLO: L’arte di respirare

AUTORE: TJ Klune

CASA EDITRICE: Triskell Edizioni

GENERE: romance MM contemporaneo

SERIE: The Seafare Chronicles, Vol. 3

PAGINE: 575 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 agosto 2022

PREZZO: 4,49 formato ebook, 16 euro formato cartaceo

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Recensione di Niji di L’arte di respirare

Come sempre, leggere un romanzo di TJ Klune ti trascina in un vortice di emozioni molto difficili da gestire.

Protagonista del terzo volume della serie ambientata a Seafare, in Oregon, è Tyson, detto Kid, che conosciamo fin dal primo libro come adorato fratellino di Bear. Un “gifted” a tutti gli effetti: un genio con tanto di certificazione, troppo intelligente per la sua età, troppo colto anche per gli adulti, troppo sensibile… troppo. Se dovessi descrivere Tyson in una parola, credo che “troppo” sarebbe quella più adatta.

Tyson a sedici anni conclude il liceo, con un discorso di commiato epico, ma la sua vita e la sua interiorità sono tutt’altro che equilibrate. Soffre sempre più spesso di gravissimi attacchi di panico, durante i quali non riesce letteralmente a respirare.

Nonostante abbia intorno persone che lo amano infinitamente, lui sente la terra tremargli sotto ai piedi, ancora si rifugia nella vasca per cercare di calmarsi ed è costretto a continui esercizi di respirazione per tornare a una accettabile soglia di lucidità. A causa di un evento inaspettato, il suo stato d’animo peggiora durante il periodo del College, portandolo lontano da Seafare per quattro anni.

Il romanzo è un lungo flusso di coscienza e i momenti esilaranti si alternano a quelli di dolore in egual misura. Tyson ha la stessa capacità verbale di suo fratello e, sebbene abbia smesso di temere che Bear possa abbandonarlo, ha la stessa ansia. In alcuni passaggi ho riso fino alle lacrime, in altri mi sono commossa, in altri ancora ho provato una grande rabbia. Ciò che senz’altro spicca di più nella storia, però, è l’impegno costante delle persone che circondano Tyson. Tutti, nessuno escluso, cercano di ricordargli a più riprese quanto sia speciale, quanto tutti lo adorino, quanto sia importante per ciascuno di loro.

Ma la terra continua a tremare per molto tempo e sembra che solo Dominic – suo amico di infanzia e forse qualcosa di molto più importante – e Bear siano in grado di farla fermare.

La sensazione che hai, per quasi tutta la lettura, è che l’aiuto che Tyson riceve sia eccessivo e che, forse, farlo uscire dalla sua bolla di dolore – che talvolta appare quasi egoistico – dandogli la possibilità di camminare da solo, sia la scelta migliore per lui.

Lo stile narrativo è incalzante, divertente e doloroso allo stesso tempo, e ricalca quello dei due volumi precedenti. Questo mi ha dato la sensazione che Bear e Kid fossero la stessa persona. E in un certo senso è così. Persino il protagonista lo afferma più volte e, alla fine, ti rendi conto che questi due fratelli sono dipendenti l’uno dall’altro nonostante siano ormai adulti. 

Kid affronterà un percorso molto, molto difficile per padroneggiare davvero “l’arte di respirare”; durante la strada riceverà consigli da personaggi pittoreschi e meravigliosi che i lettori di Klune conoscono molto bene e che per me è stato un vero piacere ritrovare.

Intenso, doloroso e commovente il rapporto con Dominic, un uomo che ho apprezzato in ogni dettaglio; un uomo che ha subito molto dalla vita ma che, nonostante questo, è riuscito a trovare un equilibrio che resta solido, però, solo in presenza di Tyson.

Questa serie parla di rapporti esclusivi, di sentimenti imprescindibili, di destino che lega le persone in modo indissolubile. Parla delle aspettative e di quanto sia importante dare valore alle nostre prima che a quelle degli altri. Parla di amore, amicizia, lotta per la sopravvivenza ma soprattutto parla di famiglia. La famiglia vera, quella che ci protegge e che non ha bisogno di legami di sangue per essere speciale.

Non nego che la voglia di prendere Tyson a schiaffoni è stata la stessa che ho avuto di abbracciarlo. T.J. Klune riesce a farti vivere un’altalena di emozioni infinite e spesso è il lettore che non riesce a respirare.

È lo stile della serie, è così che va vissuta. Tuttavia, alcune situazioni sono forse un po’ esasperate e rischiano di far passare il protagonista per un ragazzino fin troppo coccolato. Invece è un giovane uomo in difficoltà che ha bisogno di trovare la sua strada e, per farlo, deve risolvere da solo i nodi della sua anima e imparare davvero a respirare.

Consiglio, in ogni caso, la lettura di questo libro – e di tutta la serie – non solo per la storia di Tyson, ma anche per le tematiche e per la delicatezza e comprensione con le quali sono trattate.

4 stelle

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

4 stelle

Trama L’arte di respirare

Tyson Thompson si è diplomato al liceo a sedici anni e ha lasciato la città di Seafare, nell’Oregon, diretto verso quello che gli sembrava un futuro migliore. Ha presto scoperto che il mondo reale ha i denti e torna sulla costa dopo quattro anni di fallimenti. Suo fratello, Bear, e il marito di suo fratello, Otter, credono che tornare a casa sia esattamente ciò di cui Tyson ha bisogno per ritrovare se stesso. Ma poco dopo il suo arrivo a casa, Tyson si trova faccia a faccia con l’inevitabilità sotto forma del suo amico d’infanzia e primo amore, Dominic Miller, che non vede dal giorno in cui ha lasciato Seafare. Vecchie ferite si riaprono, nuovi segreti vengono rivelati e Tyson scopre che c’è di più nella sua stessa storia di quanto non gli fosse stato detto tanti anni prima.

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