Recensione ‘Caravaggio assassino’

di Roberto Ciai, Marco Lazzeri – Edito da Newton Compton Editori

TITOLO: Caravaggio assassino

AUTORE: Roberto Ciai, Marco Lazzeri

CASA EDITRICE: Newton Compton Editori

GENERE: Thriller storico

PAGINE: 307 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 novembre 2023

PREZZO: 5,99 formato ebook, 9,40 formato cartaceo

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Recensione di Niji di Caravaggio assassino

La lettura di questo romanzo è stata così intensa e ricca di emozioni da rendere complicato parlarne. Ci proverò, munita di ciò che occorre di fronte a un testo tanto pregno di ricerca e profonda cultura: l’umiltà.

La storia prende spunto da un fatto realmente accaduto a Roma verso la fine di maggio del 1606. Ranuccio Tomassoni affronta in un duello Michelangelo Merisi, detto Caravaggio e, dopo essere stato ferito, muore dissanguato. Il fratello di Ranuccio, Gian Francesco, pretende vendetta nei confronti del pittore, già noto per essere un uomo avvezzo alle risse e per essere entrato e uscito dal carcere romano più di una volta.

I Tomassoni spadroneggiano in tutta la zona di Campo Marzio, forti dell’appoggio dei potentissimi Farnese e Gian Francesco affida l’incarico di indagare su dove si nasconde Caravaggio, al birro Lucifero Bencivenne. L’investigazione di Lucifero, che in realtà nasce come Aaron ed è un ebreo con un passato piuttosto doloroso e pieno di sangue, lo porta a sospettare che dietro la morte di Ranuccio ci sia molto di più di una ferita superficiale inferta dal noto pittore. E se Caravaggio non fosse davvero l’assassino?

È stato un viaggio mozzafiato e sospeso nel tempo, quello che ho intrapreso leggendo questo libro. Pagine e pagine in cui mi sono ritrovata immersa in una Roma sfarzosa e decadente in egual misura, nella quale bugie e intrighi rendono difficile fidarsi delle persone. Una Roma descritta con conoscenza e maestria, che mi ha permesso di ritrovarmi fra i Farnese e i Colonna, fra i Del Monte, i Costa e Papa Paolo V Borghese. 

Ho avuto il penoso privilegio di entrare nel ghetto ebraico al tempo in cui si chiamava anche Il Serraglio. Qui gli ebrei vivevano all’interno di una gabbia a tutti gli effetti. I cancelli si aprivano all’alba e si chiudevano al tramonto e oltre quelle sbarre c’era gente che viveva a Roma da tante generazioni e che, ancora oggi, rappresenta una parte importante del tessuto sociale della città. Un luogo che ai nostri giorni appare stupendo, attaccato al Teatro di Marcello e al Portico di Ottavia, dove i turisti amano fermarsi per mangiare in uno dei numerosi ristoranti. 

Ma, soprattutto, ho avuto la possibilità di connettermi con un uomo che ci ha lasciato alcune delle opere più incredibili fra quelle che fanno da accessori di lusso alla bellezza di Roma: Caravaggio.

Si è sempre dibattuto sulla personalità controversa di quest’uomo, ma sono concorde con chi sostiene che Caravaggio osservava e viveva il mondo in modo diverso dagli altri. Grazie anche a uno sguardo attento sulle sue opere, conosciamo la mente e la fragilità di un uomo in grado di lasciare a bocca aperta l’umanità tutta.

Questo romanzo è un thriller a tutti gli effetti, solo ambientato in un tempo lontano che riesce ad apparire più vicino grazie alla potenza della narrazione. Una scrittura accurata e pertinente al periodo storico in cui si svolge.  

L’investigazione, talvolta dolorosa, portata avanti con grande coraggio da Lucifero, è appassionante e intelligente come quella di un detective dei nostri giorni, seppure i mezzi a disposizione fossero ben più limitati.  

Impossibile non ritrovarsi a condividere con lui le emozioni che lo travolgono, la ricerca della verità a tutti i costi e la consapevolezza di correre rischi davvero enormi.

Ogni personaggio, ogni scena e ogni dettaglio sono descritti meticolosamente e niente è inserito a caso. Persino i rumori, gli odori e gli scorci sono raccontati in maniera così nitida da darti la sensazione di vedere un film.

È stato come entrare in punta di piedi nella storia, camminando nelle vie buie di una città che non ha mai conosciuto vie di mezzo, nella quale Chiesa e aristocrazia governavano un popolo privo di reale giustizia. Una Roma in cui la legge era spesso interpretata, anziché applicata. Tutto si reggeva su un delicato equilibrio di favori e scambi.

Eppure, in questa cloaca di finzione e crudeltà, esiste ancora chi crede nella giustizia e Lucifero non smetterà di ricercarla fino alla fine, nonostante i dolori e i sacrifici che sarà costretto a vivere.

Un romanzo colto, potente e pieno di emozioni nel quale la meraviglia della Città Eterna si alterna alla corruzione e al tradimento.

Imperdibile.

5 stelle

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama Caravaggio assassino

Un grande thriller storico
Un pittore maledetto, uno strano omicidio… e una coltre di bugie
Roma, maggio 1606.

Dopo una velenosa partita a carte, il ruffiano Ranuccio Tomassoni affronta in duello Michelangelo Merisi, conosciuto come Caravaggio. Ranuccio viene ferito e, nonostante l’intervento di un cerusico, muore dissanguato tra le braccia del fratello Gian Francesco, mentre Caravaggio, ferito a sua volta, si dà alla fuga.
Gian Francesco governa da padrone assoluto Campo Marzio ed esige una vendetta feroce.

Affida al birro Leone Bencivenne l’incarico di rintracciare il pittore, che sembra scomparso nel nulla. Attraverso le maglie oscure e impenetrabili della Città Eterna, le indagini di Leone portano inaspettatamente alla luce attriti e faide interne alla famiglia Tomassoni, storie di sangue e di carne. Un dubbio si fa strada nella sua mente: e se Caravaggio fosse innocente?

In una Roma meravigliosa e decadente, nella quale l’arte di chiese e palazzi si mescola alla miseria e alla criminalità dei quartieri infami, si scatena una violentissima caccia all’uomo che vede contrapporsi due tra le famiglie più potenti della città, i Farnese e i Colonna; una caccia all’uomo in cui le ragioni del potere potrebbero prevalere sulla giustizia.

Luci e ombre si mescolano nell’arte e nella vita di Caravaggio.
Ma fin dove si possono spingere le ombre?

«Davvero un gran bel libro.»
Andrea Frediani
«Un libro colto, avvincente, a volte cupo e brutale, a volte romantico. Indimenticabile.»
«Una storia molto curata nei dettagli.»

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