Recensione ‘Leader’

di Aurora Pinelli – Edito da Over the Rainbow

Recensione di Manu di Leader

Grazie alla Over the Rainbow conosciamo una nuova penna, pronti a fare quattro tiri a canestro? Conosciamo meglio Simone e Fabrizio.

Simone è il capitano della squadra di basket della scuola, bello, amato, carismatico e ben voluto dai suoi compagni di squadra. È il suo ultimo anno prima dell’università, ha una migliore amica per cui farebbe di tutto, tanto che per aiutarla a fare nuove esperienze una sera accetta di accompagnarla in un gay bar, pur con qualche riluttanza. Scoprire tra gli avventori Fabrizio, un suo compagno di squadra lo destabilizza più di quanto vorrebbe ammettere. Si è sempre ritenuto etero e non omofobo, eppure vederlo così a suo agio diventa una specie di ossessione.

Tra i due c’è un po’ di imbarazzo, un qualcosa di non detto che rischia di complicare anche la corsa della squadra a chiudere in bellezza la stagione, perché Simone inizia a farsi domande e non è sicuro di avere le risposte giuste.

«Sei cambiato da quando hai scoperto del suo orientamento sessuale. C’è qualcosa che ti turba, Simone, e io sono preoccupata per te.»«Dovrei essere io a dirti che sono preoccupato per te.»Angelica allungò una mano sul letto per stringere la sua. «Possiamo esserlo a vicenda. E poi, guardami: sto bene. Ettore e Fabrizio non mi hanno lasciata sola, c’erano i miei genitori, la dottoressa, gli infermieri… Mentre tu stai tenendo il tuo malessere per te. Te l’ho letto negli occhi non appena sei entrato, c’era qualcos’altro oltre alla preoccupazione per il mio incidente. Cosa sta succedendo, Simo?»Simone rimase a bocca asciutta. 

Simone è l’unico narratore seppure in terza persona, ma ho comunque trovato la storia molto carina, ben gestita e con una parte di scoperta di sé che non risulta artefatta. È un ragazzo giovane, felice, ha un bel rapporto con l’amica Angelica, è ben voluto da quasi tutti i suoi compagni di squadra, l’allenatore lo sprona ma lo stima, due genitori che lo supportano, non potrebbe volere di più. Fabrizio mi è piaciuto perché tra i due è quello con le idee chiare, quello che non si fa problemi di essere se stesso, certo non mette i manifesti ma ha due genitori che lo sostengono e che lo accettano, vive la sua vita e non si fa condizionare.

Mi è piaciuto il modo in cui lentamente Fabrizio si fa strada nella vita di Simone, di come lo sproni, ma gli lasci anche i suoi tempi per realizzare che tra loro c’è qualcosa di importante, deve solo accettarlo. Se non disdegnate i primi batticuori e le scoperte di se stessi, è sicuramente un romanzo che vi consiglio, ben narrato, scorrevole, con la giusta dose di dramma e di humor con un bel percorso di crescita personale. 

Ringrazio davvero per la copia arc, mi domando se ci sia spazio in futuro per un’altra storia, vorrei conoscere meglio Angelica, chissà.

Quattro stelle!

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama Leader

La squadra di basket del liceo classico Ludovico Ariosto vanta, da tre anni a questa parte, il capitano più determinato e carismatico che abbia mai avuto: Simone Vitale. Bello da mozzare il fiato e consapevole di esserlo, Simone è convinto che non esista niente che possa mettere in discussione la sua virilità, ed è pronto a dire lo stesso dei suoi compagni. Invece deve ricredersi quando, trascinato in un gay bar dalla sua migliore amica, riconosce proprio uno di loro, Fabrizio Silvestri. Per Simone è impensabile che un ragazzo simile – popolare, sportivo e oggettivamente affascinante – possa essere gay, eppure è la verità.

Piano piano, però, il segreto si fa sempre più ingombrante nella sua mente e ne diventa ossessionato: è davvero odio quel sentimento che lo mette a disagio ogni volta che Fabrizio è nei paraggi? Ora che tutto ciò che ha sempre creduto di essere è stato messo in discussione, Simone dovrà ripartire da zero per capire chi è e prendersi ciò che vuole davvero.