Recensione “Nero Valle Christi”

di Giammauro Gargiulo – Edito da Nua Edizioni

TITOLO: Nero Valle Christi

AUTORE: Giammauro Gargiulo

CASA EDITRICE: Nua Edizioni

GENERE: Narrativa Noir

PAGINE: 290 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 febbraio 2023

PREZZO: 4,99 formato ebook, 15,20 euro formato cartaceo

LINK ACQUISTO

Recensione di Niji di Nero Valle Christi
 
La lettura di questo romanzo è stata molto interessante.
Non ci troviamo di fronte a un giallo o a un thriller. Quando si leggono questi generi, la ricerca dell’assassino e l’investigazione sono l’intero motore della vicenda.
In questo caso non è così. Il lettore conosce fin dalla trama l’identità del colpevole e, come spesso accade per personaggi come Massimo Malfanti, è necessario scavare nel passato per rendersi conto del perché delle sue azioni nel presente.
 
La vita di quest’uomo appare bloccata. È rimasta impigliata a pochi attimi di quando era bambino e legata a immagini che cerca di non ricordare ma che sono sempre lì, a tormentarlo. Ha trascorso l’intera esistenza con sua madre e quando la donna muore è come se sotto di lui si aprisse una voragine che, fino a quel momento, era rimasta coperta da un sottile strato di compensato.
Improvvisamente, si accorge di non riuscire più a tenere sotto controllo in suoi attacchi di panico e che riesce a calmarsi solo quando vede la vita lasciare il corpo delle sue vittime.

Massimo è un essere umano incompleto quasi un’ombra. Bullizzato e, quando va bene, ignorato fin da quando è molto piccolo a causa del suo carattere schivo e di una menomazione alla gamba. Suo padre è morto da moltissimi anni e la persona alla quale da bambino era più affezionato, sua sorella Barbara, se n’è andata da anni e non l’ha mai più rivista.
Ha un solo amico, Gerry, l’unico che non l’ha mai abbandonato e del quale si fida solo a tratti.
 
L’orrore e la disperazione può celarsi in ogni persona. Ci sono esperienze dell’infanzia che possono distruggere chiunque e vessazioni continue che alcuni non si rendono nemmeno conto di subire.

La figura di Massimo è quella di un uomo in cerca di riscatto, qualcosa che lo faccia sentire unico come non gli è mai capitato e che gli consenta di guarire da quei sensi di colpa che gli hanno impedito di costruirsi una carriera, una famiglia, l’indipendenza.
Massimo non è mai davvero cresciuto, qualcosa glielo ha impedito.
 
Ho trovato l’intera vicenda molto coinvolgente. Entrare nella mente di un assassino non è semplice, ma l’autore è riuscito a tratteggiare un personaggio che, in qualche modo, entra in sintonia con il lettore. I suoi pensieri sono lucidi nella maggior parte dei casi e mostra un affetto e una sensibilità che non ti aspetti.
Il suo strano rapporto con Giulia, la giornalista che segue il caso, conferma che la sua è una personalità danneggiata da molto tempo.

Ho apprezzato lo stile narrativo, semplice e diretto, senza inutili fronzoli o frasi a effetto. Tutti i personaggi agiscono con un realismo tale da farli sembrare, a volte, persino ingenui.

Giulia ha avuto dei trascorsi simili, in un certo senso, a quelli di Massimo. Ma nella sua famiglia non c’è stata menzogna e ha sempre avuto dei punti di riferimento ai quali appoggiarsi, dalla splendida nonna all’impacciato ma affettuoso papà.
Massimo, invece, è stato abbandonato negli affetti, maltrattato e incompreso. Alla fine, si rende conto che buona parte della sua esistenza non è stata che un malinteso. Anche le persone a lui più vicine commettono errori di valutazione, distruggendo di fatto una personalità già molto fragile.

Lentamente, comprendi che, sebbene sia lui l’assassino, sarebbero molte le persone da condannare.
 
Ho trovato l’intreccio ben architettato e ogni personaggio secondario ha avuto un senso e una collocazione nella storia.
 
Se cercate un romanzo a tinte noir, in cui non sono i colpi di scena eclatanti a farla da padrone, allora questo è un libro che fa per voi. Una storia in cui si racconta di come una verità taciuta, nella speranza di non peggiorare le cose, ha in realtà creato una sorta di effetto domino che ha cancellato un’esistenza e spento più di una vita.
 
4 stelle e mezzo

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

4,5 stelle

Trama Nero Valle Christi

Se da qui. Uno.

Alla galleria. Due.

Ci sono. Tre.

Almeno. Quattro.

Dieci lampioni. Cinque.

Quando. Sei.

Torno a casa. Sette.

La mamma. Otto.

È ancora. Nove.

Viva.

Prima che Massimo possa contare il decimo lampione, il suo vecchio jeep Cherokee imbocca un tunnel. Un ciclista gli corre incontro. Massimo potrebbe sterzare, evitare l’incidente, ma non lo fa. Investe il ciclista, lo spinge oltre il guardrail, giù per una scarpata. Il corpo viene ritrovato, ma nessuno si accorge di nulla, nessuno sospetta di lui.

Massimo capisce che gli piace, che avere potere sulla vita – e soprattutto sulla morte – delle persone è un modo per allentare lo stress migliore di tutti gli psicofarmaci dei quali fa uso. Dunque, perché fermarsi?

Giulia aspetta la sua grande occasione, ma sembra non arrivare mai. È già da un anno che lavora al Secolo XIX e il caporedattore continua ad affidarle gli scarti, articoli noiosi dei quali nessuno in redazione si vuole occupare.

Poi una telefonata nella notte. Una ragazza strangolata al golf club di Rapallo. Un collega è in ferie, un altro ha la figlia con la febbre. Giulia è disposta a occuparsi del caso?

Al primo omicidio, però, ne sussegue un altro. Il modus operandi dell’assassino è sempre lo stesso: lascia il corpo davanti al monastero di Valle Christi con una margherita in bocca. Tra Giulia e il serial killer si instaura un sottile gioco psicologico che si fa sempre più importante. Ma quella che per Giulia sembra un’opportunità, per il resto della città si trasforma in un incubo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.