Recensione “Pestilenza”

di Laura Thalassa – Edito da Hope Edizioni

Recensione Pestilenza

Benvenuti nell’era dei Cavalieri, signore e signori. 

Dite addio al tutta la tecnologia, alle macchine, alle batterie, ai cellulari e a internet (sì, lo so, è una catastrofe).

L’Apocalisse è arrivata!

Devo dire di essere rimasta molto incuriosita dalla trama perché, dai, chi non vorrebbe conoscere i cavalieri dall’Apocalisse? 😛

La storia inizia con un tiro a sorte: chi pesca il fiammifero nero dovrà cercare di uccidere Pestilenza, il primo cavaliere, che sta letteralmente dimezzando l’umanità con la Febbre.

E indovinate un po’ chi è la fortunata?

La nostra protagonista: Sara. Lei è una donna forte e molto molto spiritosa (adorerete le sue battute). È un vigile del fuoco e, con estremo coraggio, decide di sacrificarsi per uccidere Pestilenza.

O almeno ci prova, perché non sa che lui è immortale.

Già. Possono ferirlo, tagliarlo, bruciarlo, e chi più ne ha più ne dica, ma lui si rigenererà sempre e non morirà mai.

Quindi, immaginatevi l’urlo di terrore colossale che lancia Sara quando si ritrova davanti un Pestilenza in fase di guarigione. Per non parlare di quanto sia arrabbiato il cavaliere…

Ma lui, anziché ucciderla o infettarla con la Febbre, decide di farla sua prigioniera.

E lo so cosa state pensando, ma non lo fa con secondi fini. In realtà lui vuole che lei soffra…

Preferisco non dirvi altro della trama per lasciarvi il piacere di scoprirla da soli.

Il romanzo è… divino. Credo che sia impossibile esprimere in poche parole tutto quello che mi ha fatto provare, perché la fenomenale penna di questa autrice (che purtroppo non conoscevo) è riuscita a regalarmi una rosa di emozioni dalle mille sfaccettature diverse.

Ho riso.

“Proseguiamo per tutto il giorno, senza neanche fermarci a mangiare. Non per questo resto a digiuno, perché il Cavaliere mi ha preparato non uno, ma ben tre panini, e ha anche preso un vasetto di carciofini e una scatoletta di acciughe. Non ho il coraggio di dirgli che non vorrà più venirmi vicino se davvero proverò ad aprirla.

Però potrei sempre fargliele assaggiare… così vedremo se il cibo umano continuerà a piacergli.”

Anzi, ho riso tantissimo.

“Ho fatto ubriacare Pestilenza.

Non ci sono più dubbi in proposito quando esco dal bagno e lo trovo stravaccato sul divano, con in mano la bottiglia quasi vuota, ma senza il bicchiere.

Quando un Cavaliere decide di lasciarsi andare, non conosce mezze misure.Volta la testa verso di me. «Avevi ragione» dice, alzando la bottiglia. «La mia mente è alterata.»
Be’, almeno gli è rimasto un minimo di lucidità.

Osserva per qualche secondo l’etichetta. «Non mi sembra neanche più tanto cattivo.»

Quanti bollini per l’inferno mi ha fatto guadagnare questa cosa?”

Ma ho anche sofferto e pianto, perché questo romanzo ci mostra i tanti lati della natura umana.

L’amore, la pietà, la compassione, ma anche la paura, il dolore, la cattiveria e l’odio. 

State tranquille, è un libro con un bellissimo happy enging, e non presenta scene di particolare violenza. Anzi, il cavaliere è, in certi momenti, anche molto dolce.

L’unico POV di tutto il romanzo è quello di Sara, ma l’ho trovato giusto così, praticamente perfetto. Le scene hot sono sensuali, delicate e mai volgari.

I miei complimenti per l’ottima traduzione, che non deve essere stata semplice, e l’editing curato.

Stupenda anche la cover e molto evocativa, poiché la corona è spesso nominata nel libro.

Spero soltanto che la casa editrice non ci faccia aspettare troppo per il prossimo volume, che vedrà come protagonista Morte, il secondo cavaliere dell’Apocalisse.

Per me, 5 stelle!

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama Pestilenza

Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.

Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.

Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.
Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e… viceversa.
Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.