Recensione ‘Pretty Pretty Boys’

di Gregory Ashe – Edito da Collettivo Ikigai

Recensione di Niji di Pretty Pretty Boys

Il Collettivo Ikigai ci dà la possibilità di leggere in italiano il primo volume della serie “Hazard&Somerset” di Gregory Ashe e vi dico fin da ora che se ancora non lo avete letto dovete assolutamente rimediare.

La storia è ambientata in Missouri, uno Stato ancora oggi considerato piuttosto tradizionalista, nella cittadina di Wahredua. Protagonisti sono Emery Hazard e John-Henry Somerset, due detective che non potrebbero essere più diversi fra loro.

Dopo aver lasciato Saint Louis, Hazard torna nella città nella quale è nato, dove si annidano ricordi dolorosi e dove ci sono troppi fantasmi del passato. La città è cambiata, è diventata molto più moderna e apparentemente progredita. Lui, però, non riesce a mettere da parte il risentimento provato da ragazzo, soprattutto quando si imbatte in un paio dei bulli che lo avevano tormentato al liceo. Uno di loro sembra non passarsela benissimo. L’altro è John-Henry Somerset, il detective destinato a essere il suo compagno di lavoro. Indagare insieme sul ritrovamento di un cadavere di cui sembra impossibile l’identificazione non sarà semplice. Senza contare che i pregiudizi, la rabbia e la mancanza di fiducia, rischiano di compromettere il lavoro di entrambi. Somerset, però, non sembra lo stesso ragazzo di tanti anni prima e questo non fa che confondere ancora di più le idee ad Hazard.

Devo dire che ho davvero amato leggere questa storia, perché le dinamiche raccontate ti trasportano all’interno di una realtà americana più o meno rurale di cui conosciamo molto poco.

Nel romanzo non ci sono tempi morti, non esistono punti in cui ci si annoia e il ritmo resta incalzante dall’inizio alla fine. Non manca, tuttavia, la presenza di momenti in cui chi legge riesce a fare un respiro e a godersi il viaggio più lentamente.

Hazard e Somerset sono uomini con dei trascorsi completamente diversi. Nonostante si conoscano fin da ragazzi, non condividono bei ricordi dei momenti trascorsi insieme. Somerset vorrebbe recuperare e fare ammenda per gli errori commessi in gioventù, ma quando si è stati davvero crudeli è difficile arrivare al perdono. Hazard, infatti, è tormentato non solo da ciò che lui stesso ha subito, ma anche da un gravissimo episodio che non ha mai davvero superato e che ha coinvolto anche Somerset. Questo episodio ha cambiato la vita di Hazard così profondamente che la sua personalità ne è uscita modificata e ha spesso pensieri e desideri di vendetta.

Il dolore che entrambi provano è davvero molto ben raccontato ed è impossibile non entrare nella vicenda e provare empatia per entrambi. Perché è vero, Somerset ha avuto senz’altro atteggiamenti pessimi da ragazzo, ma nel corso della vita è cambiato, ha compreso i suoi errori e lui stesso sta affrontando un momento di enorme difficoltà personale. Apparentemente è un uomo luminoso e cordiale, sempre pronto al sorriso. La sua anima, però, è lacerata tanto quanto quella di Hazard e non è facile per lui conquistare la fiducia di un collega che non ha la minima intenzione di concedergliela.

Ogni personaggio di questa storia (e sono molti), nel bene o nel male, sembra avere delle caratteristiche estreme, apparendo talvolta persino eccessive, specie nei dialoghi fra indagati e polizia. Tuttavia, si tratta di una vicenda ambientata in un contesto assai particolare, dove le convinzioni personali si trasformano in un associazionismo che ricorre spesso a violenza ed estremismo.

Non è un romance MM come gli altri. La storia si snoda in pochi giorni, durante i quali la trama poliziesca ha senz’altro un ruolo di primo piano. Tuttavia, a parer mio non manca niente per incuriosire e per appassionarsi alle vicende di due uomini che dovranno imparare a rispettarsi e a fidarsi l’uno dell’altro prima di ogni altra cosa. 

È una storia slow burn, di quelle che hanno la grande sofferenza personale come base di partenza. Una sofferenza dovuta non solo al passato, ma anche al presente che entrambi i protagonisti sono costretti ad affrontare, e che rimanda a una realtà purtroppo ancora molto radicata in tante parti del mondo.

L’investigazione, soprattutto nella prima parte, mi è parsa un po’ macchinosa. Ammetto che a volte ho fatto fatica a seguire le fila della storia. Forse questo è dipeso dallo stile narrativo dell’autore, ma leggendo alcuni passaggi mi sono sentita un po’ confusa. Ciò non mi ha impedito, tuttavia, di arrivare alla conclusione con le idee ben chiare su cosa sia realmente accaduto. Gli ultimi capitoli della vicenda, infatti, li ho trovati molto fluidi e ho terminato la storia con la voglia incredibile di leggere immediatamente il capitolo successivo.

Una storia senz’altro forte, che edulcora molto poco, ma che riesce a rapirti, soprattutto per la coerenza che il racconto mantiene fino alla fine. Hazard e Somerset sono due personaggi che meritano tutta la nostra attenzione perché sono sicura che ci regaleranno un’infinità di emozioni nel corso dell’intera vicenda.

In attesa che esca il secondo volume, non posso far altro che consigliare la lettura di questo romanzo e ringraziare chi ha scelto di portarlo in Italia.

4 stelle

La copia ARC è stata gentilmente fornita dal Collettivo Ikigai   

Trama Pretty Pretty Boys

Dopo aver perso il suo lavoro da detective a Saint Louis, Emery Hazard ritorna a Wahredua, la sua città natale, per unirsi alla locale forza di polizia. Tornare a casa, però, non riporta a galla ricordi felici, e i fantasmi del passato sono ancora vivi.

Quando viene scoperto un corpo quasi del tutto carbonizzato, Hazard si ritrova coinvolto nel caso più di quanto si aspetti. Stabilire l’identità della vittima sembra impossibile, e risolvere il delitto diventa sempre più difficile.

Il ritrovamento di un secondo corpo mutilato porta alla scoperta che i due casi sono collegati. Hazard si avvicina sempre di più a una risposta, finendo per portare alla luce una cospirazione fatta di omicidi e tradimenti che va più a fondo, ed è più vicina, di quanto si sarebbe mai aspettato.