Recensione “Black Site”

di Michael Patrick Hicks – Edito da Sága Edizione

Recensione Black Site

Siamo nello spazio, dentro una piattaforma mineraria in disuso. Alcuni scienziati  stanno facendo esperimenti genetici segreti per cercare di trovare il DNA più puro possibile, andando a ritroso e ricreare l’antenato comune. 

Gli scienziati sono loro stessi cloni creati dal DNA di un Padre. Ad ogni esperimento hanno colmato le lacune del DNA, aggiungendo una varietà di genetica Homo antecedente all’uomo moderno. 

Alcuni dei cloni vengono “dismessi” e Victor è uno di quelli riusciti non tanto bene. Ma ha delle sorprese in serbo per il team e non saranno gradite perché  quando la scienza si spinge in luoghi sconosciuti c’è sempre l’imprevisto e questa volta è qualcosa di potenzialmente distruttivo. 

Ho apprezzato la lettura di questa novella horror sci-fi, la scrittura è un po’ più elaborata di quello che mi aspettavo, eppure in un ambiente scientifico e asettico calza perfettamente. La trama si dipana ben presto verso un risvolto agghiacciante discretamente gestito e a diversi colpi di scena che ho apprezzato. Non c’è paura nella lettura, ma c’è inquietudine e stupore. Mi piacerebbe leggere altro di questo autore!

4 stelle per me 

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama Black Site

All’interno di una stazione mineraria abbandonata, situata nelle profondità dello spazio, un team di scienziati sta cercando di svelare i segreti dell’origine dell’umanità.

Utilizzando esperimenti di clonazione genetica all’avanguardia, le loro scoperte li portano verso un percorso inimmaginabile e spaventoso, in quanto la loro ultima creazione dimostra di essere molto di più di quanto avevano preventivato.