Recensione ‘Black Bishop’

di Teresa Greco – Self Publishing

TITOLO: Black Bishop

AUTORE: Teresa Greco

CASA EDITRICE: Self Publishing

GENERE: Music Romance MF

SERIE: The Black Jones Series #3

PAGINE: 509

DATA PUBBLICAZIONE: 29 febbraio 2024

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DISPONIBILE CON KINDLE UNLIMITED

recensione di anya

Recensione di Black Bishop

Sapete quanto io abbia amato la serie degli scacchi fin dal 2016, così come il suo spinoff della new Generation dei Jones.
Siamo arrivati alla fine, non ero pronta e non sono ancora pronta a lasciarli andare.

Liam mi ha devastata in mille pezzettini. Lui il piccolo di casa, introverso e sognatore.
Ma il giorno in cui il suo cuore si spezza qualcosa in lui cambia.

Sette anni dopo rincontra colei che è stata l’unico amore della sua vita.
Ma il rancore è più forte della gioia.

Le interazioni tra Kim e Liam sono profonde, malinconiche, rabbiose ma anche tanto dolci.

In tutto ciò non manca lo Spicy che Teresa Greco sa regalarci come sempre scritto in maniera egregia.

Ho ritrovato un antagonista (ma non vi dirò di quale libro) che ho odiato con tutta me stessa. Il cattivo dei cattivi.

Anche se la relazione tra i due è travagliata, non mancano i momenti di dolcezza (e nemmeno quelli Angst che io A.D.O.R.O) in 509 pagine non mi sono annoiata nemmeno un minuto.

È stato un music romance degno di essere etichettato tale ma anche un viaggio nei sentimenti.

Che dirvi.. con piacere ho ritrovato Alex, Nicole, Sam e Debbie.

Penso che se siete arrivate alla fine della mia recensione abbiate già capito che la storia mi ha entusiasmata un sacco.

PS: ringrazio l’autrice per avermi inserita nelle note finali

5 stelline per me

La copia Arc è stata gentilmente offerta dall’autrice

Trama Black Bishop

Mi chiamo Liam Jones e sono un asociale per natura. Figlio di Alex, e fratello di Samuel, sembra che la mia identità non venga riconosciuta se non in relazione alla mia famiglia. Ma io sono diverso e simile a loro. Sogno di lavorare facendo musica, scrivo e compongo canzoni ogni volta che la mia ispirazione lo richiede e non ho problemi a isolarmi per farlo.

Un giorno ho incontrato lei, la mia P𝘪𝘤𝘤𝘰𝘭𝘢 S𝘵𝘦𝘭𝘭𝘢, una ragazzina con un fiocco rosso in testa e la voce di un angelo. Ha degli splendidi occhi color ambra, dentro ai quali ho trovato lo spartito di una canzone d’amore.

𝘓𝘦𝘪 è stata la prima ad avermi apprezzato per ciò che ero.
𝘓𝘦𝘪 ha fatto germogliare il mio coraggio.
𝘓𝘦𝘪 mi ha rubato un pezzo di cuore.
𝘓𝘦𝘪… si chiama Kimberly Arsan, e il suo cognome è sempre stato sinonimo di sciagura nella vita dei miei genitori.

Avrei dovuto starle lontano, ma non ho voluto farlo. Alla fine, qualcun altro ha deciso per noi.
Ho perso Kim per sette lunghi anni. Ho tollerato sette anni di assenza e distanza, covando in silenzio il mio rancore, rassegnandomi all’idea di essere diventato il pallido ricordo di una cotta adolescenziale. Poi lei è tornata ad Amsterdam nei panni di una popstar mondiale e, per qualche strana ragione, io ho deciso di presentarmi proprio al suo concerto. Da quella sera… Kim è rientrata nella mia vita come un uragano, io sono entrato nell’industria della musica e niente è stato più lo stesso.

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