Recensione ‘I prigionieri della fortezza nazista’

di Robert Verkaik – Edito da Newton Compton Editori

TITOLO: I prigionieri della fortezza nazista

AUTORE: Robert Verkaik

CASA EDITRICE: Newton Compton Editori  

GENERE: Memorie/Storia Contemporanea

SERIE: Standalone

PAGINE: 343 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 27 febbrario 2024

PREZZO: 4,99 formato ebook, 14,15 copertina flessibile

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Recensione di Niji di I prigionieri della fortezza nazista

Ero curiosa di immergermi in questa lettura, un po’ perché mi piace la Storia (e in particolar modo quella del ‘900), un po’ perché è raro trovare notizie sulle quali non siano già stati scritti fiumi di parole.

Nel libro si narra la storia vera degli uomini che misero a rischio la propria vita per evitare che le spie naziste prendessero il sopravvento e aiutando, di fatto, la Gran Bretagna a vincere la guerra.

La fortezza di Colditz era il posto ideale per rinchiudere i nemici più temuti, soprattutto quelli che appartenevano all’élite britannica o ritenuti in qualche modo famosi. Secondo i tedeschi, Colditz era inespugnabile. 

Gli inglesi reclusi fra quelle mura difendevano i loro segreti in ogni modo e fu proprio per questo che i nazisti decisero di infiltrare nella fortezza una spia al loro servizio: Walter Purdy. Si trattava di un traditore che, prima della guerra, aveva fatto parte dell’organizzazione fascista inglese ed era stato simpatizzante del nazismo. 

Tuttavia, grazie a uomini come Julius Green e John “Busty” Brown, Londra fu continuamente messa al corrente di ciò che stava accadendo in Germania, soprattutto nel momento in cui il controllo della Gestapo divenne ancora più soffocante.

Quando si parla della Seconda Guerra Mondiale, viene spontaneo immaginare i campi di battaglia, i terribili bombardamenti che hanno raso al suolo (o quasi) molte città in Europa e nel mondo, le due bombe atomiche sul Giappone, l’Olocausto. 

Ciò che viene trascurato, dalla maggior parte delle persone, è l’incredibile lavoro svolto dalle spie che, a costo della loro vita, hanno permesso agli Alleati di essere informati su ogni dettaglio che potesse aiutare a sconfiggere Hitler.

Le guerre vengono combattute sempre su più fronti. Quello militare rappresenta la devastazione. Quello del controspionaggio, invece, è un fronte persino più delicato perché si basa molto sulla fiducia e sulla volontà di rischiare ogni cosa per una causa più grande.

Spionaggio e controspionaggio sono caratterizzati da complicate alleanze e codici cifrati, dall’intuito e dalla capacità di raggirare il nemico.

In questa storia, i protagonisti sono gli agenti doppi, coloro che per molti anni finsero di collaborare coi tedeschi passando invece informazioni vitali alla Gran Bretagna. E lo sono anche quelle persone che scelsero, invece, di tradire il proprio Paese.

Grazie a una ricerca meticolosa e attenta, svolta su documenti desecretati negli archivi dei servizi segreti britannici, abbiamo l’opportunità di leggere una pagina di storia incredibile e renderci conto di quanti uomini e quante donne concessero al mondo una speranza. Pur non essendo al fronte, infatti, le loro attività potevano significare la morte ogni giorno. Decisero di combattere il nemico dall’interno, direttamente su suolo tedesco, intessendo rapporti di cordialità persino con i peggiori criminali nazisti, come Himmler e Goebbels.

Attraverso una capillare rete di comunicazioni, furono in grado di indicare obiettivi sensibili, traditori e riuscirono ad aiutare molte persone a tornare al sicuro in Gran Bretagna.

Fra le pagine del libro, si percepisce benissimo il momento in cui la Germania cominciò a perdere la sua iniziale spavalderia.

Dopo la battaglia di Dunkerque, infatti, la sensazione generale era che la Germania fosse ormai padrona della situazione, che mancasse poco alla resa definitiva dell’Europa.

Invece, è stato proprio in quel momento che venne pervasa da una sorta di delirio di onnipotenza, iniziando a commettere errori che aveva sempre evitato.

Dal punto di vista militare, oltre alla mancata invasione via terra della Gran Bretagna, scelse di attaccare anche l’Unione Sovietica di cui, sulla carta almeno, era alleata. Inoltre, il  generale senso di certezza nella vittoria, portò molti influenti nazisti ad abbassare la guardia con quei prigionieri che ritenevano dalla loro parte.

Ciò permise sia a Julius Green (che era, fra l’altro, un ebreo in costante pericolo di essere scoperto e inviato nei campi di concentramento) che a John Brown, di allargare la propria tela di pericolose comunicazioni che contribuirono in maniera determinante alla vittoria finale.

Di personaggi passati alla storia per le loro azioni, sia negative che positive, in questa vicenda ne incontriamo molti. Però, i due agenti dell’MI9 (cioè l’intelligence britannica durante la Seconda Guerra Mondiale) spiccano senz’altro per coraggio e ingegno.

Come spicca anche Walter Purdy, per il suo aiuto ai tedeschi, per i quali inviava false informazioni alla Gran Bretagna e che fu mandato a Colditz proprio per essere un informatore dei nazisti.

Tuttavia, vorrei ricordare anche Margery Booth, una cantante lirica inglese che aveva sposato un tedesco ed era emigrata in Germania. Divenne una spia per gli inglesi e aiutò John Brown in diverse occasioni, arrivando addirittura a nascondere ebrei nella propria casa. Aveva la stima di Hitler, ma lavorò sempre per la Gran Bretagna.

Raccontata in questo libro c’è una storia incredibile, che apre una pagina emotivamente intensa sull’umanità che persiste anche nell’orrore. Una pagina che ci chiarisce di come l’essere umano riesca ad abituarsi anche alle situazioni più atroci e di come la paura non sempre prevalga sulla volontà di fare la cosa giusta. Racconta, con lucida concretezza, quanto la guerra possa essere devastante, soprattutto per la psiche di chi resta, ma di quanto sia incredibilmente forte il nostro istinto di sopravvivenza.

Non posso dire che sia un libro adatto a chiunque, più che altro perché narra di situazioni peculiari all’ambiente bellico e, sebbene la narrazione sia fluida e molto chiara, resta un libro talvolta complicato da seguire. Ma posso forse azzardarmi a dichiarare che è imperdibile per gli amanti del genere e che accende un faro luminoso su dinamiche meno conosciute ma meritevoli di tutto il nostro rispetto e, perché no, anche della nostra gratitudine.

 5 stelle

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama I prigionieri della fortezza nazista

La storia vera e mai raccontata dell’uomo che impedì alle spie naziste di vincere la guerra
La fortezza di Colditz, stando a quanto affermano i tedeschi, è inespugnabile. Il carcere più sicuro d’Europa, perfetto per rinchiudere i nemici. Ma, nel pieno della seconda guerra mondiale,

la posta in gioco è ogni giorno più alta e gli ufficiali inglesi sono pronti a tutto per proteggere i loro segreti. Hanno messo a punto un piano di evasione ingegnoso e rocambolesco per salvarsi da quell’inferno senza uscita, e per metterlo in atto possono contare sull’aiuto prezioso dei due agenti più brillanti dell’MI9: il capitano Julius Green e il sergente John “Busty” Brown.

Proprio quando sono pronti a entrare in azione la Gestapo, nel tentativo di ottenere informazioni preziose e arginare qualsiasi iniziativa, piazza una spia tra i detenuti. È l’infiltrato perfetto: così insospettabile da mettere a repentaglio la riuscita dell’intera missione…

Una storia straordinaria e mai raccontata, che accende una luce inedita sugli sviluppi della seconda guerra mondiale.
Evasioni, tradimenti e spionaggio internazionale.
Il racconto dell’impresa eroica che ha permesso agli alleati di affrontare e smascherare il doppio gioco nazista.

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