Recensione ‘La libraia blu’

di Kim Michele Richardson – Edito da Libreria Pienogiorno

TITOLO: La libraia blu

AUTORE: Kim Michele Richardson

CASA EDITRICE: Libreria Pienogiorno

GENERE: Narrativa di genere

PAGINE: 374 pagine

DATA DI PUBBLICAZIONE: 25 ottobre 2023

PREZZO: 9,99 formato ebook, 17,95 formato cartaceo

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Recensione di Niji di La libraia blu

Incuriosita dalla trama di questo romanzo, sono stata ben contenta di immergermi nella lettura di una storia che si è rivelata davvero coinvolgente.

Honey Lovett a sedici anni si ritrova da sola. I suoi genitori vengono arrestati per aver violato la legge del Kentucky: hanno contratto un matrimonio misto. Honey, esattamente come sua madre Cussy, ha ereditato la metaemoglobinemia, una sorta di alterazione dell’emoglobina nel sangue che porta la pelle ad apparire di uno strano colore blu. Il grave crimine dei genitori di Honey è di essersi amati, nonostante sua madre sia una Blu e suo padre no. Per non finire in riformatorio, Honey è costretta a fuggire a Troublesome Creek, una cittadina nella quale ci sono diverse persone che la conoscono. Qui sua madre era stata una Donna dei libri del Park Horse Library Project, che aveva contribuito all’alfabetizzazione di molte zone del Kentucky più impervie. Honey riprende il lavoro di sua madre, diventando una libraia ambulante e consegnando libri in prestito dalla biblioteca alle persone che ne facevano richiesta. All’inizio degli anni Cinquanta però, soprattutto in zone così isolate e tradizionaliste, non tutti vedono di buon occhio una giovane donna intraprendente e istruita. Honey non smette di credere alla potenza dei libri ed è convinta che possano essere una potente arma verso l’emancipazione e la libertà.

In un periodo in cui non si fa che parlare di tematiche legate ai diritti delle donne, leggere un romanzo come questo credo sia molto importante.

La storia mi ha colpito non solo per le vicende personali della protagonista, ma perché racconta di tante altre donne che hanno lottato in un mondo in cui gli uomini erano davvero gli unici a detenere il potere. Donne che nessuno ricorda, perché appartenenti alla gente comune: operaie, casalinghe, vedette delle torri antincendio, bibliotecarie, infermiere. Il loro coraggio e la loro determinazione, hanno aperto le porte a tutte le altre.

Le vicende narrate in questo romanzo raccontano di giovanissime persone che sono state costrette a vivere sotto minaccia costante. Alcune sono state in grado di reagire, altre sono rimaste vittime di un mondo in cui non contavano niente.

Honey, oltre a essere una donna, è anche una Blu. Dal momento che questa caratteristica genetica è presente solo nella zona delle mani e dei piedi, trascorre tutto il tempo indossando i guanti e sentendosi umiliata da ciò che è.

Ancora una volta, ci troviamo ad affrontare lo stigma nei confronti della diversità, in un mondo in cui persino le leggi erano dalla parte sbagliata.

Eppure, in un romanzo a tratti crudo e nel quale non viene edulcorato niente, esiste una gigantesca umanità. Una sorta di istinto di sopravvivenza che unisce le donne protagoniste e le porta a sostenersi a vicenda e a rendere meno sofferta la via verso la libertà.

Con un sapiente equilibrio tra momenti di adrenalina e momenti di calma, l’autrice ci trascina nella vita difficile in quella zona di mondo, tra gli Appalachi. Cittadine lontane, con case anche molto isolate, che appaiono come sospese nel tempo e nelle quali la legge applicata è spesso quella del più forte. Qui vivono famiglie che hanno poco accesso a sanità e cultura e tante volte devono appoggiarsi alla buona volontà di chi sceglie di sacrificarsi per migliorare le condizioni di vita di tutti.

Honey è determinata e fiera, sa che i libri e la conoscenza sono le uniche armi a sua disposizione per aiutare altre donne a lottare per la libertà. In questo percorso difficile e pieno di ostacoli, però, non è del tutto sola. Con lei ci sono altre donne forti che le insegnano ad avere coraggio. E ci sono anche molti uomini di incredibile valore e cuore che dimostrano, ancora una volta, che nessun diritto si può raggiungere senza l’appoggio di chi questi diritti già li possiede.

L’assunzione di responsabilità da parte degli uomini che vogliono bene a Honey, sarà fondamentale per raggiungere quella sorta di giustizia che, altrimenti, non avrebbe mai ricevuto.

Questo romanzo è un inno alla sorellanza e alla collaborazione, che ci racconta di vicende che non si discostano molto da quelle della nostra storia.

È stata un’esperienza davvero interessante questa. Avevo sentito parlare del “Popolo blu del Kentucky”, ma l’autrice ha scavato a fondo nelle vicende di quella che è la sua terra d’origine. Grazie a questo lavoro, abbiamo la possibilità di leggere una vicenda che, sebbene inventata, trae spunto da momenti che hanno caratterizzato la storia del Kentucky e conoscere l’incredibile coraggio delle donne che sono state pioniere di emancipazione e libertà.

5 stelle

La copia cartacea è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama La libraia blu

«Un’indimenticabile eroina dalla pelle blu. Magnifico.» The Booklist

Honey Lovett ha sedici anni ed è l’ultima discendente di un Popolo, realmente esistito, che un’insolita pigmentazione dell’epidermide ha relegato ai margini. Da sua madre ha ereditato il coraggio, la fede nel potere dei libri e la convinzione che nessuna legge potrà mai dirti chi puoi amare.

Nessuno meglio di Honey sa che tradizione può essere solo il nome che gli uomini danno alla loro paura. Sono le vecchie tradizioni che le hanno imposto di vivere nascosta con la sua famiglia per la maggior parte della sua giovane vita. Ed è sempre per quei pregiudizi che i suoi genitori stanno per essere imprigionati. La colpa di sua madre, Cussy Mary, è di avere una rara alterazione genetica che dà alla sua pelle una sfumatura blu cielo, pronto a scurirsi a ogni emozione. Quella di suo padre Jackson è di averla sposata, nonostante la legge vieti i matrimoni misti. Se non fugge, Honey rischia di finire in un riformatorio, ai lavori forzati. E in quanto discendente dei Blu del Kentucky, perfino di peggio…

Da sua madre, però, Honey ha imparato a non darsi mai per vinta. Così, tornata a Troublesome Creek, il posto dove tutte e due sono nate e da cui avevano dovuto fuggire, riprende ciò che Cussy aveva cominciato. La chiamavano la Donna dei libri, perché percorreva senza sosta gli impervi sentieri di quelle montagne con le bisacce piene di volumi. E ora, in sella alla stessa vecchia mula, anche Honey diventa una libraia ambulante. Ben pochi vedono di buon occhio una giovane donna istruita e indipendente, per di più del colore “sbagliato”, e dovrà combattere duramente per trovare il proprio posto nel mondo senza lasciarsi sopraffare. Ma sebbene le catene che la vorrebbero inferiore e sottomessa siano gelidamente tenaci, Honey Lovett non smette di credere che i libri sono un’arma potente di lotta e di libertà.

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