Recensione “La Chiusa”

di Gianfranco Camin – Edito da Words Edizioni

Recensione di Manu di La Chiusa

Quando sento le parole giallo e thriller mi si rizzano le orecchie, li amo c’è poco da aggiungere. Ho quindi letto con molto piacere un nuovo lavoro pubblicato da Words Edizioni, conosciamo meglio il Commissario Flores.

Quest’ultimo è un uomo imperfetto, come tutto il corollario di personaggi che gli girano intorno. Ritrasferitosi da poco a Pordenone, prende servizio in tempo per il ritrovamento di sei cadaveri in sacchi di iuta, oramai mucchi di ossa senza nome. Sei vittime che meritano giustizia e che cercherà di fare il possibile per dargliela.

Insieme a Flores ci sono il medico legale, un ispettore, qualche sottoposto e la Dottoressa Castiglione, in prestito da un’altra città. Mentre le vittime iniziano riprendere una forma, le indagini si concentrano tra i pochi abitanti vicino al bacino dove sono comparsi i cadaveri. 

Tra un indizio e una falsa pista, ci sarà modo di conoscere meglio Flores e la sua smodata passione per il rock, quasi quanto l’incapacità di avere relazioni stabili. Così come la determinazione della Castiglione, il Questore e il Pubblico Ministero, oltre a tutto il resto dei personaggi che animano il distretto.

Prima di incontrare Pavan dovette passare dal questore. I fatti del giorno prima gli procurarono una solenne ramanzina. Princivalli si dilungò sul puntualizzare la superficialità con cui aveva agito, sottovalutando il pericolo di fuga di uno dei sospettati per le vittime della Chiusa e di come muoversi così istintivamente durante un’indagine di omicidio fosse sintomo di poca professionalità. I passi da compiere dovevano essere preparati a dovere e le azioni in circostanze sospette andavano pianificate con scrupolo. Le sue, lo accusò il superiore, erano mosse da dilettante. 

Flores mi piace perché è un protagonista molto imperfetto. Solitario, incapace di avere relazioni affettive, una ex moglie sposata troppo presto, il vizietto di affidarsi alle escort, un passato ingombrante che lo sta rallentando nei rapporti umani e personali.

Come non citare l’odioso Questore, un uomo ottuso, interessato solo a fare bella figura e meno a scoprire la verità. Ho apprezzato tanto i giovani agenti che animano la storia, ognuno con il loro pezzetto di storia da raccontare. Il mio preferito è Nicky, il meno agente di tutti, ma con una mente acuta, proprio vero che le apparenze ingannano.

Impossibile non amare il medico legale: un uomo già di una certa età, determinato, capace ma umile e che sa riconoscere quando farsi da parte per lasciare la scena alla bella e giovane Castiglione.  Forse qualche riserva è per l’ispettore, ineccepibile sul lavoro, un po’ meno tra i miei preferiti nel privato.

Se amate i gialli classici, ricchi di indagini, colpi di scena, indizi, piste false e un buon equilibrio con le storie personali dei personaggi, questo è un primo volume che non dovete lasciarvi scappare. Ancora una volta la CE, che ringrazio di cuore per la copia arc, ha tirato fuori un giallo ottimo, perfetto per questa calura estiva.

Quattro stelle e mezzo.

La copia Arc è stata gentilmente offerta dalla Casa Editrice

Trama La Chiusa

La legge di Murphy si poteva riferire benissimo anche alle indagini di polizia. Il commissario ne aveva creata una tutta sua perfettamente applicabile al suo lavoro: se l’esito di una prova risulta decisivo per incastrare il colpevole, questo dirà esattamente il contrario.

Pordenone, estate 2015

Nel corso delle operazioni di svuotamento di un piccolo bacino artificiale, denominato “la Chiusa”, vengono rinvenuti i corpi in avanzato stato di decomposizione appartenenti a un uomo e cinque donne. A indagare sul macabro ritrovamento sarà il commissario Antonio Maria Flores. Uomo solitario, abituale frequentatore di escort e amante della musica rock, il commissario è coadiuvato dal suo vice, l’ispettore Pandolfi, dalla squadra mobile e dalla polizia scientifica, affiancata dall’affascinante ed enigmatica dottoressa Castiglione. Le indagini sono serrate e i colpi di scena non mancano. Gli indizi convergono su un’unica pista, che però si rivela essere un vicolo cieco. Ma chi sono davvero le sei vittime e dove si nasconde l’efferato assassino?

“La Chiusa” è un classico poliziesco procedurale, ricco di risvolti forensi accurati e con personaggi realistici. Si tratta del primo volume autoconclusivo della serie di gialli che vede come protagonista il commissario Antonio Maria Flores.