Recensione “Storia di un numero”

di Davide Rossi – Edito da Rossini Editore

TITOLO: Storia di un numero

AUTORE: Davide Rossi

CASA EDITRICE: Rossini Editore

GENERE: Narrativa contemporanea

PAGINE: 219

DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 dicembre 2020

PREZZO: 13,29 copertina flessibile

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Recensione di Niji di Storia di un numero

Ho dovuto aspettare un paio di giorni prima di scrivere qualcosa che fosse lucida il più possibile. Pensiamo di conoscere molte cose dell’Africa, ma la verità è che non abbiamo idea di che universo sia.

Kenny si rende conto fin da piccolo di non poter aspirare a una vita di libertà e sicurezza nel posto in cui è nato. Nonostante tutto, è circondato da affetti e valori, riesce a finire la scuola, ma si sente e si vede diverso, non adatto alla rassegnazione che lo circonda.

Adolescente, sceglie di partire nella speranza di poter raggiungere l’Europa, l’Italia nello specifico, della quale apprezza la lingua e la cultura. 

Il viaggio che intraprende lo porterà a sfiorare la morte moltissime volte. Gli farà conoscere persone di ogni tipo, con vite ai margini di una società sottomessa a violenza, corruzione, crudeltà e povertà.

Affronterà rischi, vivrà situazioni surreali, sarà tradito, derubato, catturato diverse volte e riuscirà a sopravvivere solo grazie al suo incrollabile desiderio di respirare, di sentirsi un uomo libero. In mezzo a tutto questo orrore, persiste ancora l’umanità, rappresentata dalla sua sensibilità, dall’amore che proverà per una donna e da persone che, pur non avendo niente, sono in grado di donare tutto.

Quello che viene mostrato a noi, nelle immagini della televisione, è solo l’ultima parte di un viaggio contornato da ogni tipo di pericolo.

L’Africa non è paragonabile a nessun altro continente nel mondo. I confini fra gli Stati sono spesso molto pericolosi, ci sono luoghi in cui si cessa persino di essere umani. Organizzazioni terroristiche, come Boko Haram, dalla Nigeria hanno preso piede anche in altri Stati africani e superare il loro controllo è molto complicato e pericoloso. Il traffico di esseri umani e persino di organi è assai diffuso e le popolazioni, scarsamente alfabetizzate, malnutrite e con pochissima possibilità di emanciparsi, vivono quotidianamente realtà che in Occidente sono inimmaginabili.

In mezzo a tutto il caos e alla disperazione, a Kenny – come a moltissime altre persone come lui – non resta che aggrapparsi alla speranza. La speranza di superare i terroristi, gli schiavisti, i poliziotti corrotti ai confini fra Stati, la fame, la solitudine, il dolore, gli scafisti. La morte.

E, quando finalmente riesce a salire su una barca, si aggrappa alla speranza che non sia la guardia costiera libica a intercettarlo, ma una qualunque nave battente bandiera italiana.

Ho apprezzato questa lettura, a tratti atroce, che ti prende allo stomaco e ti sbatte in faccia la verità. Una verità che non vogliamo conoscere fino in fondo, che tendiamo a nascondere sotto al tappeto perché è più comodo vedere il marcio anziché il desiderio di vivere che spinge queste persone a lasciare la loro terra.

Kenny non è che un numero per noi. Uno dei tanti numeri che ci propinano ogni singolo giorno, uno di quei numeri sui quali la politica continua a contare voti da anni. Dietro quei numeri, però, c’è la storia di ogni singolo essere umano, con la propria dignità, il proprio desiderio di libertà, la cui unica colpa è quella di essere nato nella parte sbagliata del mondo. 

Una lettura che consiglio, nonostante la durezza. Anzi, proprio per il suo duro realismo. 

4,5 stelle

La copia Arc è stata gentilmente offerta dall’autore

4,5 stelle

Trama Storia di un numero

Un numero non è fine a se stesso: ha un’esistenza, una storia, un inizio e una fine. Un numero può essere umano, vivere e morire. In una contemporaneità corrosa dalla malavita e dall’opportunismo, Kenny nasce in un piccolo stato africano, flagellato dalla povertà, messo in ginocchio dalla corruzione, dimenticato e disprezzato dagli stessi esseri viventi.

Condizioni disperate per chiunque abbia un minimo di misericordia per se stesso, difficilmente sopportabile per la sua natura estrema che si impone nella quotidianità sugli esseri viventi. La sua infanzia la trascorre a osservare il mondo che gli ruota intorno, che ansima, grida, muore, violento e insensato. Lui scruta, annota, studia e prova a conformarsi, ad adeguarsi alla realtà, che cruda e violenta si manifesta, investendolo senza freni: la sparizione del padre, il trasloco in un’altra zona, la morte della adorata zia, la presunta anormalità. A confortarlo e a salvarlo dalla solitudine c’è lo studio, i pensieri, vivaci e senza limiti, la curiosità verso l’ignoto e la natura.

Camaleonte decide di adattarsi, di vivere secondo i canoni imposti senza rischiare, coltivando un’irrazionale voglia di responsabilità. Ciò non lo salva dai suoi simili, spietati e potenti, che lo costringono a scappare via dalla sua terra, verso un ignoto chiamato Europa. Un viaggio lungo e pericoloso, attraverso posti incantevoli abitati da personaggi senza scrupoli, poveri diavoli, disperati, dalla sopravvivenza e dalla morte. Storie di tanti numeri uniti nella speranza di una resurrezione e dall’infame destino di rappresentare solo delle anonime cifre. Un percorso lungo, attraverso deserto e mare, prigionia e amore, fra carcasse umane e di civiltà.

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